E’ stata la vera, e bella, sorpresa di un lungo dibattito, punteggiato anche di domande dal pubblico e non privo di vene polemiche. Caldoro non ha risposto alla domanda di Mulè se intenda ricandidarsi alle prossime regionali ma il tono di tutte le sue dichiarazioni è stato quello di un leader convinto di aver fatto tutto quanto in suo potere: “Quando siamo arrivati abbiamo trovato una Regione che era una nave affondata, peggio della Concordia perché non aveva nemmeno uno scoglio su cui poggiarsi”, ha detto. “Eravamo tecnicamente in default, ma abbiamo saputo fermarci, mentre ben tredici regioni sono dovute andare al voto anticipato ma noi no. Il governo ci ha riconosciuto che abbiamo saputo tenere i conti in ordine anche se il passato resta pesantissimo, con 2 miliardi di debito, ma non ne produciamo più e non abbiamo aumentato le addizionali fiscali regionali”.
“Inoltre da sei mesi”, ha aggiunto Caldoro, “la Regione Campania è in testa per numero di gare nella graduatoria degli investimenti pubblici: significa che abbiamo ripreso a fare lavori, aprire cantieri…”. “Recentemente abbiamo incontrato il ministro dell’Economia e il Ragioniere generale dello Stato”, ha aggunto, “che ci hanno riconosciuto la fondatezza delle nostre istanze, ma abbiamo anche constatato che le risorse mancano”. Quindi, ha provocato Caldoro, “secondo me se lo Stato e le Regioni non hanno le risorse per sostenere l’attuale, doppio livello di governo, si faccia una scelta: o si potenziano le regioni con un vero federalismo alla tedesca, o le si elimina e si torna allo Stato centralizzato”.
Non è mancata, su domanda, una battuta pungente sul sindaco di Salerno, possibile rivale alle prossime regionali: “Una cosa è come lo vedo negli incontri privati, con il reciproco riconoscimento delle attività svolte, un’altra sono le espressioni molto critiche che mi riserva in pubblico: non so quale sia il vero De Luca”. Quanto a sé, e al suo essere – come l’ha definito Mulè – “un irregolare” dentro il centrodestra, Caldoro ha detto: “Non mi sento un irregolare, ma uno che ha una sua esperienza e una scuola politica che non rinnego. Il riformismo è la chiave per trasformare il Paese, e rimane il mio criterio guida”.
Immediatamente dopo l’intervista con Caldoro, è andata in scena – sempre nel bellissimo Salone degli stemmi del Palazzo Arcivescovile di Salerno – un’intervista via Skype con il presidente della Confindustria Giorgio Squinzi. Con molti spunti d’attualità: “Renzi e’ stato molto preciso e tranchant, anche recentemente a Brescia, sul Jobs act, quindi ho fiducia che mantenga la sua parola e non temo insidie nei decreti delegati”. “Il Jobs act – ha detto ancora – è fondamentale perché è una riforma del lavoro incisiva. Quanto all’articolo 18, da imprenditore globale, sento da tanti colleghi domande sul tema, mi chiedono se possono investire in Italia senza vincolarsi per la vita ai dipendenti che assumono. Per questo ritengo che il Jobs Act vada nella direzione giusta, tutto quello che si può fare per attrarre investimenti privati va fatto, ma – ha proseguito – oltre all’articolo 18 che va eliminato o semplificato, ce ne sono altri da rivedere, per esempio l’articolo 104 che dà la possibilità ai dipendenti di chiedere 3 giorni di permesso retribuiti al mese per assistere i familiari disabili, nel mio gruppo causa il 2,2% del non-lavoro, e va a sostituire quello che dovrebbe essere un servizio dello Stato”. “Diamo un giudizio positivo della capacità di analisi del governo Renzi”, ha concuso Squinzi, “e abbiamo fiducia che metta veramente mano ai nodi del Paese. Poi, però, per un giudizio globale, ci esprimeremo alla fine del percorso”.
A seguire, un momento importante per Panorama: la conferenza stampa di presentazione di Panorama Academy, alleanza strategica senza precedenti tra il settimanale della Mondadori e l’Università telematica Pegaso, la prima in Italia, per un programma di corsi on-line – sia master che post-diploma, in 5 discipline-chiave per il futuro del Paese: turismo, enogastronomia, arte, fashion e business innovativo. Testimonial d’eccellenza nei programmi didattici: Vittorio Sgarbi, Alessandro Cecchi Paone, Livia e Alfonso Iaccarino, Fernando Napolitano e Michele Lupi. “Proprio durante il nostro tour di Panorama d’Italia”, ha spiegato Mulè, “abbiamo cercato e incontrato ovunque straordinarie storie di eccellenza, spesso convergenti su cinque settori: il turismo, l’enogastronomia, il business innovativo delle start-up, la moda, l’arte. Abbiamo trovato ovunque capacità di fare e voglia di investire, ma anche una grande domanda di formazione qualificata. Da questa constatazione ci è venuta l’idea di mettere a punto un’offerta formativa di tipo nuovo, trovando però il partner che avesse il know how appropriato. E l’abbiamo individuato nell’Università telematica Pegaso, che sta interpretando in pieno il cambiamento, con un’offerta formativa che consente di rivolgersi a un pubblico vastissimo, dai 18 ai 70 anni, nel mondo più flessibile ed efficiente”.
Pegaso ha quindi risposto affermativamente all’iniziativa perché, come ha spiegato il presidente e fondatore Danilo Iervolino, “con 500 dipendenti diretti, 600 partner in Italia, alleanze internazionali e 30 sedi d’esame nel Paese ritenevamo giunto il momento di fare un altro passo sulla strada dell’innovazione formativa, che oggi ci vede all’avanguardia nella formazione 3.0, cioè quella cucita addosso alle esigenze dei singoli. Panorama Academy declinerà due tipi di corsi, uno di alta formazione, da 12 crediti formativi, cioè fruibile anche da chi abbia soltanto un diploma superiore, e l’altro di tipo post-universitario, con master di durata annuale che conferiscono 60 crediti. La filosofia è quella dell’edu-info-tainement, l’accostare cioè la formazione all’informazione e all’intrattenimento. La metologia caratterizzante è quella della flessibilità, perché l’on-line è flessibile e personalizzabile per definizione”. Panorama Academy si avvarrà di cinque testimonial e tutor d’eccezione, per le cinque tipologie di corso: Vittorio Sgarbi per l’arte, Alessandro Cecchi Paone per il turismo, Livia e Alfonso Iaccarino (chef del ristorante Don Alfonso) per l’enogastronomia, Fernando Napolitano, manager e imprenditore, per il business avanzato, e Michele Lupi, direttore di Icon e Flair, per il fashion.
Alle 16, nel Salone dei marmi del Palazzo di città, ultimo atto di “Panorama d’Italia” a Salerno, con l‘intervista di Alfonso Signorini e Giorgio Mulè a Simona Ventura. La star del piccolo schermo ha annunciato per dicembre una perfomance televisiva di grande richiamo (“ma non dico di più perché il contratto devo ancora firmarlo!”) e il ritorno in Rai a gennaio, in coppia con Milly Carlucci, per il show del sabato sera. “Tre anni fa ho scelto Sky e molti mi hanno chiesto se ero matta, oggi appare a tutti una scelta illuminata”. “E’ una ragazza cui nessuno ha regalato niente”, l’ha elogiata Signorini. “All’isola dei famosi ho creato tanti mostri ma anche tanti personaggi che reggono”, ha raccontato la Ventura. “Pensiamo a Vladimir Luxuria o Belen”, ha aggiunto. Per poi raccontare, stimolata da Signorini, anche pagine della sua privata come l’adozione di una bambina che oggi ha nove anni e si è aggiunta ai suoi due figli, il buon rapporto ritrovato per i figli con l’ex marito e il nuovo “amore della mia vita” conosciuto a 45 anni.
“Panorama d’Italia”, chiusa a Salerno con il record del pubblico e della rassegna stampa, una bellissima ultima tappa del 2014, sospende il suo “tour”. Vivrà nelle prossime settimane sulle pagine del settimanale e nel suo sito, preparandosi intanto ad una stagione 2015 che dovrà essere ancor più ricca di spunti d’interesse, divertimento e approfondimento per il pubblico delle città che verranno toccate dall’iniziativa, e avranno così l’opportunità di raccontare al Paese le loro eccellenze, i loro problemi, la loro voglia di crescere e di affermarsi.