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Grave gesto di violenza su un randagio a Trapani: gli sparano alla testa con una balestra

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Vagava da giorni con un dardo, probabilmente di balestra, infilato in una narice, impossibilitato ad alimentarsi e in preda al terrore per il gesto compiuto da ignoti e per il dolore. Alcuni cittadini l’hanno avvistato nel comune di Paceco, in prossimità del lago, e segnalato mercoledì 19 alle guardie zoofile OIPA Trapani che hanno dato il via ad una corsa contro il tempo per trovare il cane randagio vivo. Dopo un primo avvistamento e la fuga dell’animale verso la campagna, le guardie sono rimaste sulle sue tracce per due giorni pattugliando senza interruzione la zona con quindici volontari.

Finalmente venerdì 21, quando ormai il sole era già calato, un ulteriore avvistamento permette di individuarlo e seguirlo fino ad accerchiarlo e bloccarlo. La corsa in clinica veterinaria e la radiografia hanno permesso di appurare che la freccia era penetrata nel muso passando per la narice sinistra fino a raggiungere il tessuto molle in prossimità dell’orecchio, fermandosi ad un centimetro dal cervelletto. Operato d’urgenza e sottoposto ad una trasfusione di sangue grazie al contributo di un altro cane gestito dalle guardie zoofile, Freccia, così è stato ribattezzato, ha superato i due interventi, il primo finalizzato a rimuovere il dardo, il secondo a posizionare un sondino gastrico per alimentarlo. L’ultimo bollettino veterinario attesta una ripresa, anche se la prognosi è di dieci giorni.

“Sono state giornate drammatiche perché temevamo di non trovarlo in tempo e rinvenire solo un corpo senza vita. Lo sforzo e la determinazione di tutti i volontari che hanno partecipato alla ricerca ha fatto la differenza, ecco perché quando finalmente siamo riusciti a prenderlo abbiamo festeggiato. Eravamo stremati, ma felici – spiega Danilo Catania, coordinatore guardie zoofile OIPA Trapani – Ora stiamo raccogliendo informazioni per chiarire la dinamica dell’accaduto e indagheremo per individuare l’autore di un gesto tanto crudele. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno segnalato la presenza di Freccia, non mostrandosi indifferenti di fronte al destino di un cane randagio, permettendoci di salvarlo.”

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