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Studentessa morta all’Università: negativi esami alcol e droga su autista

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Si sono svolti oggi alle 15 nella parrocchia dell’Annunziata a Giffoni Valle Piana, i funerali di Francesca Bilotti la 23enne morta ieri all’interno del terminal bus del Campus di Fisciano dopo essere stata travolta da un mezzo della Sita. In migliaia per l’ultimo saluto alla giovane. Tanti i messaggi di cordoglio tra essi  il manifesto degli amici della famiglia: “Francesca, quante speranze, quanti progetti. Sogni e fantasie spezzati da un gelido vento come un fiore puro”. La santa messa è stata concelebrata da don Biagio Napoletano, vicario generale della diocesi di Salerno, e dal parroco don Alessandro Bottiglieri.

All’uscita il feretro è stato accompagnato da applausi e dal lancio di palloncini bianchi. Soprattutto giovani hanno preso parte alla celebrazione. Quelli dell’ateneo salernitano, presente con il rettore Tommasetti, una delegazione di docenti e il cappellano don Natale Scarpitto.

 Il sindaco di Giffoni Valle Piana, Paolo Russomando, per oggi ha proclamato il lutto cittadino. E in segno di lutto oggi  sospese per l’intera giornata tutte le lezioni programmate in Ateneo.

Intanto gli esami alcolemico e tossicologico effettuati sull’autista dell’autobus di linea che ieri ha investito e ucciso la studentessa sono risultati negativi. L’uomo, che tra cinque mesi andrà in pensione, è indagato per omicidio colposo.

Tommasetti: “Siamo a fianco della famiglia Bilotti

Il Rettore, a nome dell’intera comunità universitaria, esprime cordoglio e vicinanza alla famiglia di Francesca, rimasta vittima nel tragico incidente nel Terminal Bus di Fisciano. “Siamo certi che l’Autorità Giudiziaria inquirente farà piena luce sulla dinamica dell’incidente, accertando e perseguendo eventuali responsabilità, anche grazie alle immagini fornite dal sistema di videosorveglianza messe a disposizione dall’Università.

L’Ateneo, nel ribadire totale disponibilità a tutti gli accertamenti del caso, preannuncia la sua intenzione di valutare l’opportunità di costituirsi parte civile nel processo penale a fianco della famiglia,  a tutela della reputazione dell’Ateneo e avendo
sempre come priorità gli interessi dei nostri studenti

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