“A questo punto ci pare ovvio che al di là della forma, la commissione europea ci debba dire a chiare lettere quali attività complessive di monitoraggio sono state e saranno poste in essere al fine di verificare l’assenza di rischi ambientali ed idrogeologici, quali sono i criteri (scientifici, epidemiologici, di risultato) presi a riferimento per verificare l’assenza di rischio. In ultima analisi cercheremo di capire quali sono le misure adottate, in via precauzionale, dalla Commissione per evitare che si producano danni ambientali ed idrogeologici irreversibili tali da ledere in maniera irreparabile gli interessi dei cittadini e dell’UE. Ci auguriamo che la risposta della commissione non si nasconda dietro carte e burocrazia ma che vada al vero nocciolo della questione, la tutela della salute pubblica”.