“Sono, dunque, più indignata di altri, più preoccupata di altri, e perciò indisponibile a ricevere lezioni da improvvisati esperti soprattutto se si specula su atti sconsiderati commessi in costanza di occupazioni in danno della comunità. L’argomento non è la libera discussione del pensiero critico ma l’occupazione della struttura pubblica. Siamo certi che l’autorità giudiziaria opererà con determinazione ed attenzione. “Del pari sarà premura delle amministrazioni competenti, a partire dalla Regione, chiedere all’Ufficio Territoriale del Governo di Napoli la convocazione degli stati generali della scuola per mettere assieme – in un documento condiviso – il pensiero delle famiglie, delle istituzioni, e delle parti sociali. Un fronte di chi vuole difendere la scuola a Napoli ed in Campania. “E’ il momento del lavoro duro e non delle sterili polemiche.
“Di certo non posso unirmi al coro degli sciacalli e dei tanti speculatori, ora divenuti improvvisati esperti, i quali non veicolano un vero messaggio di civiltà: la scuola riparte con il merito, l’etica della responsabilità e l’assiduo lavoro dei ragazzi. “La scuola non progredisce con il “pensiero libero” di chi, in altri anni ed altre epoche storiche, ha compreso ed avallato occupazioni sistematiche dei plessi scolastici ed oggi – con mio stupore e compiacimento – si allinea a chi ritiene l’etica della responsabilità imprescindibile modello di vita”, conclude l’assessore.
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