La sera del 26 novembre scorso, un equipaggio della Polizia di Stato della Sezione Volanti della Questura è intervenuto sul Corso Garibaldi, in pieno centro di Salerno, ove era stato segnalato un tentativo di furto in danno di un esercizio commerciale di telefonia e informatica.
Nella circostanza gli agenti hanno accertato la responsabilità nella commissione del reato da parte di un cittadino polacco, in correità con un altri due soggetti, tra i quali uno di etnia georgiana e l’altro resosi irreperibile.
I successivi accertamenti, per la identificazione dei due stranieri, hanno consentito ai poliziotti di accertare la posizione regolare del georgiano, in possesso di permesso di soggiorno, mentre per lo straniero che aveva esibito documenti di identificazione (patente e carta d’identità) rilasciati da autorità polacche, si è reso necessario procedere alla sua identificazione anche mediante la consultazione dei precedenti dattiloscopici in ragione della sussistenza di alcuni “alias”, tra i quali uno riferito ad un cittadino di nazionalità georgiana.
Per tali motivi gli agenti hanno proceduto al fermo di identificazione del prevenuto ed hanno svolto accertamenti più approfonditi con la collaborazione di un agente del Comando di Polizia Locale del Comune di Battipaglia, esperto nel falso documentale e già collaboratore del Gabinetto Interprovinciale di Polizia Scientifica di Napoli.
L’accertamento tecnico eseguito sui due documenti sequestrati ha fatto emergere la loro effettiva contraffazione e ed ha consentito di accertare l’effettiva nazionalità georgiana di K.T. che è risultato anche destinatario di un provvedimento di espulsione emesso dal Prefetto di Napoli il 23.08.2014 con i dati anagrafici connessi alla sua posizione di cittadino georgiano.
E’ da porre in risalto, altresì, che K. T., oltre ad essere stato trovato in possesso di documenti falsi, annovera a suo carico una serie di precedenti penali per reati contro il patrimonio, realizzati sistematicamente in concorso con altri connazionali, che mettono in evidenza la sua particolare pericolosità sociale.
Inoltre, la non attendibilità del domicilio dichiarato, ha consentito, al di là di ogni ragionevole dubbio, di poter attribuire a K. T. lo stato di irregolare permanenza sul territorio nazionale.
Le risultanze delle indagini hanno consentito al P.M. di turno di disporre la misura dell’arresto e lo straniero è stato, pertanto, condotto presso la locale Casa Circondariale in attesa del giudizio per direttissima.