Nella stessa abitazione i Carabinieri, al comando del capitano Alessandro Cisternino, hanno trovato il coltello usato per il delitto. I motivi dell’omicidio – sempre secondo gli elementi emersi finora – dovrebbero essere legati alla sfera puramente familiare. Si era barricato in casa, con una ferita a un ginocchio e il cadavere sul pavimento, Cosimo Pagnani, l’uomo che in serata a Postiglione (Salerno) ha ucciso a coltellate l’ex moglie Maria D’Antonio. Lo si apprende da fonti dei Carabinieri che sono intervenuti sul posto chiamati dal padre e dal fratello della vittima insospettiti dalle urla che arrivavano dalla casa della donna.
L’uomo, originario di Scorzo, frazione di Sicignano degli Alburni (Salerno), ha colpito l’ex moglie più volte con un coltello per uso agricolo. I due avevano una figlia, che al momento del delitto, avvenuto nella casa della donna, non era nell’abitazione. La storia della coppia – secondo la ricostruzione fatta finora – era travagliata. Lui, a giugno, aveva sottratto la bambina alla madre e l’aveva portata con sé in Germania per una decina di giorni.
Solo la denuncia della donna lo aveva fatto rientrare in Italia per riportare la bambina alla madre che ne aveva la custodia legale. Dalla pagina Fb dell’uomo si ricostruisce il profilo di un padre dedito a questa figlia, spinto dal desiderio di prospettare per la “sua principessa” il futuro più bello. Ma si intravede anche una storia di dolore e rabbia. Gli amici, su Facebook, lo incoraggiavano a non mollare, a guardare avanti, ad avere fiducia. L’11 agosto aveva scritto: “Arriverà il momento in cui ti sentirai felice, felice da morire, felice da vivere. E tutto il dolore, e le lacrime, e le tristezze, sembreranno lontane anni luce. Arriverà, la felicità, eccome se arriverà”.