L’Assemblea generale dell’ONU ha designato il 2014 “Anno internazionale dell’agricoltura familiare”. Si tratta di un segnale forte, con cui la comunità internazionale riconosce l’importante contributo degli agricoltori familiari alla sicurezza alimentare mondiale. Agricoltura familiare: “Nutrire il mondo, preservare il pianeta” – è stato scelto per valorizzare l’agricoltura familiare e i piccoli agricoltori.
La Commissione Nazionale per l’UNESCO ha approvato il progetto “Buona Educ-Azione per la DIETA MEDITERRANEA”elaborato dal Comune di Pollica, dal Centro Studi Dieta Mediterranea “Angelo Vassallo” in collaborazione con: ITS BACT , Club ELEA per l’UNESCO e OEP di Arco Latino, curato dal Vice Sindaco di Pollica Carla Ripoli e dall’antropologa Giulia Ubaldi. Il progetto vuole premiare le Famiglie elette per la Dieta Mediterranea custodi e portatori nella modernità dei valori e dello stile di vita espressione viva ed evolutiva della dieta mediterranea riconosciuta Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO.
Le scuole attraverso metodi e modelli che vorranno proporre alle classi (ad esempio un semplice questionario sulle attività delle famiglie contadine, e/o disegni, scritti, messe in scena, interviste sulle –conoscenze, canzoni, massime, racconti, leggende, il rispetto per il territorio e la biodiversità, la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri – che hanno permesso a questo STILE DI VITA di essere riconosciuto Patrimonio Mondiale Immateriale dell’Umanità), aiuteranno i bambini/ragazzi a scegliere la “Famiglia contadina eletta per la Dieta Mediterranea ” che pratica un’agricoltura sostenibile e biologica, integrata nella storia e tradizione locale rispettosa della piramide di Ancel Keys.
L’obiettivo è riconoscere attraverso le elaborazioni, i valori di chi correttamente ci alimenta e aiuta il pianeta nella preziosa opera di tutela delle risorse naturali e della bio-diversità agricola, che rappresentano la pietra angolare su cui si fondano sistemi alimentari inclusivi e sostenibili. Il progetto, che prevede più tappe durante il 2014/15 per i settori chiave dell’agricoltura, la pastorizia e la pesca, punta l’attenzione sul ruolo determinante delle attività familiari nel debellare fame e povertà, offrire sicurezza alimentare e nutrizione, migliorare i mezzi di sussistenza, gestire le risorse naturali, proteggere l’ambiente e realizzare uno sviluppo sostenibile, in particolare nelle aree rurali.
L’UNESCO nella dichiarazione del riconoscimento della Dieta Mediterranea sottolinea l’importanza di ” un grande capitalefrutto di una storia millenaria di processi di civiltà, di incontri e scambi, di apprendimenti e trasmissione di saperi, di tradizioni e innovazioni, di convergenze e divergenze forse uniche. Tale complessità è uno dei grandi punti di forza, un valore importante della dieta mediterranea come vettore di sviluppo regionale e allo stesso tempo, uno dei fattori di sopravvivenza e perennità.Ciononostante, questo e anche il suo tallone d’Achille, non evidente, ma presente. La tutela della dieta mediterranea è indubbiamente una grande sfida, ma al di là delle difficoltà prevedibili o della complessità degli obiettivi, coniugare sforzi e impegni incoraggia e rinvigorisce. Il viaggio millenario continua“.
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