Il governo intervenga per evitare i ricorsi in Corte Costituzionale contro l’articolo relativo alla trivellazioni contenuto nello Sblocca Italia. E’ quanto ha chiesto la Conferenza dei presidenti dei consigli regionali che ha chiesto di “costruire le procedure per un accordo Stato-Regioni”. Oggi, informa una nota, la Conferenza è tornata nuovamente ad occuparsi del decreto legge convertito cosiddetto Sblocca Italia, soffermando la discussione in particolar modo sull’articolo 38 del provvedimento che riconosce “interesse strategico” e carattere di attività di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità, alla prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi, spostando tutte le competenze e le decisioni “al centro”.
I Presidenti dei Consigli regionali, che hanno già deliberato in continuità con l’ordine del giorno approvato dalla Conferenza il 19 settembre, tornano a chiedere un “urgente accordo con il Governo e il Parlamento per la riscrittura del testo in coerenza con le previsioni costituzionali vigenti”. La Conferenza ritiene “indispensabile che il Governo intervenga con provvedimenti correttivi entro il prossimo 10 Gennaio per non dare corso al contenzioso costituzionale, convinta dell’incostituzionalità dell’articolo cosiddetto “sblocca-trivelle”, alla luce delle competenze che la Costituzione attribuisce allo Stato e alle Regioni e al dialogo necessario”.
(ANSA)
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