Ad armare De Luca i temi del Trasporto Pubblico Locale e quello relativo al Porto di Napoli: ”Hanno ridotto la Campania a livello di Terzo Mondo. Non voglio nemmeno fare il nome di quell’assessore che ha ridotto in questo stato il trasporto campano. ‘Credo che sia percezione di tutti i cittadini. Avevamo la Circumvesuviana che era un modello di gestione e l’hanno messa in ginocchio – afferma -.
La Cumana è l’ira di Dio e lo stesso discorso vale per tutte le società di trasporto. Ora sono in corso gare per privatizzare il trasporto – sottolinea – non so cosa succederà, chi parteciperà, ma intanto sappiamo che intere zone della Campania sono del tutto isolate. E’ un settore che vive di dinamismo economico generale e se non c’è economia, il trasporto ha ben poco da fare. E, dal suo punto di vista, non va meglio per il trasporto di merci. ‘ La mia idea è che la Campania debba puntare a diventare una piattaforma logistica di valore e dimensione europea – aggiunge – dell’Europa verso i Mediterraneo. Siamo stati talmente idioti che avevamo una delibera del 2010 per l’acquisto di materiale rotabile per trasporto pubblico – conclude – e l’abbiamo tenuta sospesa per 4 anni.
Sul Porto di Napoli: ”Aspettiamo da due anni che si nomini il presidente dell’autorità portuale, ci sono milioni di fondi europei da investire e non si investono, un piano regolatore che non è approvato definitivamente: due anni persi. Abbiamo scadenza per l’Italia che sono fondamentali, a cominciare dall’ampliamento dal porto di Suez che potrà riequilibrare i traffici via mare tra Medio ed Estremo Oriente e l’Europa – ha affermato – Dobbiamo avere la capacità di intercettare quel flusso di merci, ma se abbiamo il governo dei porti come a Napoli siamo fuori mercato. Stiamo subendo la concorrenza di Civitavecchia, con una gestione estremamente dinamica, e di Gioia Tauro – aggiunge – Siamo esposti alla concorrenza della fascia nord africana”.
De Luca aggiunge: ”I porti reggono se ci sono degli interporti dove stoccare le merci”. ”I fondi strutturali – conclude – possono e devono essere usati per le infrastrutture, non ci servono i giardinetti nei Comuni per far vedere che spendiamo”