Al centro dell’esilarante testo, le vicende del marchese Eduardo Parascandolo che, dopo aver dilapidato tutti i suoi averi per non essersi interessato delle proprie finanze, trascorre il tempo professando ad alcuni giovani squattrinati la sua filosofia di vita, secondo la quale il denaro è inutile, anzi, è una sorta di malattia che affligge l’umanità. Il suo discepolo più fidato è Vincenzino, povero tornitore che vive assieme alla zia Carmela. Il giovane, che ha lasciato il lavoro per seguire “la filosofia”, è innamorato di Rachelina, sorella di Ferdinando De Rosa, proprietario di un pastificio, che è contrario al fidanzamento. Il marchese, chiamato da tutti “’O Prufessore”, organizza una messinscena grazie alla quale fa credere a tutti che Vincenzino abbia ereditato una cospicua somma di denaro. Così facendo il Professore riesce a far fidanzare il suo discepolo prediletto ma soprattutto dimostra che i quattrini non servono a nulla, e che basta la fama della ricchezza per procurarsi crediti da tutti. I tre atti sono un susseguirsi di comiche situazioni piene di spunti di riflessione che rendono la commedia con i suoi espedienti, inossidabile all’attacco del tempo. Dopo la prima, in calendario come detto a Santo Stefano, repliche il 28 dicembre (ore 18.30) il 1°gennaio (ore 20.30), il 4, 5 e 6 gennaio (ore 18.30).