Uno Stato serio come è o dovrebbe essere lo Stato italiano non può non preoccuparsi dei giovani. Il numero programmato all’università è una ineludibile realtà (si possono discutere le modalità, non il principio); ma tutti quelli che arrivano alla laurea hanno il diritto o di iscriversi alle specializzazioni o partecipare al concorso triennale per la medicina generale. Non si possono lasciare nel limbo tanti giovani laureati. A questa situazione già di per sé difficile per i nostri giovani, si deve aggiungere un altro paradosso. E’ stimato che, per portare alla laurea uno studente, si spendono circa 200mila dollari. Una volta laureato, poi, il giovane emigra in particolare negli USA per attività di ricerca o specializzazione. I Paesi stranieri ci ringraziano per la nostra “generosità”, in quanto questa continua fuga di cervelli fa risparmiare loro una somma considerevole. Se poi si pensa che a lasciare il nostro Paese siano soprattutto i giovani con le capacità più eccelse, si può ben capire a quanto ammonti il danno.