Perché si paga la Tasi
La Tasi si paga per sostenere le spese dei comuni per i servizi cosiddetti “indivisibili”: ovvero i servizi che per il fatto di essere usufruiti da tutti non possono essere fatti pagare direttamente al fruitore, come ad esempio l’illuminazione pubblica.
Come si paga la Tasi
Il saldo Tasi si può pagare con bollettino postale o modello F24, che tra l’altro è necessario per utilizzare somme in compensazione (da ottobre è obbligatorio il versamento online se il saldo è positivo), o pagare contemporaneamente il tributo in comuni diversi. Per ciascuna tipologia di immobile e di operazione sono previsti specifici codici tributo (acconto, saldo e ravvedimenti).
Verificare le delibere comunali
Il comune definisce, per ogni tipologia di immobile, l’aliquota e, per gli immobili che non sono abitati direttamente dal proprietario, stabilisce la quota di imposta che deve essere pagata dagli inquilini. Le aliquote Tasi hanno una soglia massima che deve essere considerata unitamente a quella dell’Imu. Il primo passo da fare per il pagamento dell’Imu e della Tasi è quindi verificare i contenuti della delibera del comune nel quale è ubicato l’immobile.
Aliquote e detrazioni
La legge di stabilità fissava un’aliquota base dell’1 per mille per la Tasi e un tetto massimo del 2,5 per mille per la prima casa e del 10,6 per mille per la seconda (somma di Tasi e Imu). Il governo però concesso la possibilità di aumentare le aliquote fino a un massimo dello 0,8% distribuendo l’aumento tra prima e seconda casa. Ogni comune ha poi introdotto diverse detrazioni: alcuni hanno previsto detrazioni in base al reddito altri in base all’Isee ecc.
Il calcolo
Per coloro che hanno pagato la prima rata della Tasi a giugno o a ottobre il calcolo è piuttosto semplice perché va versato tutto il rimanente: si deve calcolare l’importo annuale e poi scontare quanto si è già versato. Chi paga per la prima volta, invece, deve ricordare che per la Tasi si applicano le stesse regole previste per l’Imu: la base imponibile è data dal valore catastale rivalutato del 5% e moltiplicato per 160, sia per le abitazioni sia per le pertinenze. Su questo valore si applica l’aliquota comunale, con le eventuali detrazioni. La base imponibile della Tasi è quindi la stessa dell’Imu. Sul concetto di “prima casa”, però, per la Tasi si applica un’aliquota più elevata rispetto a quella prevista per le abitazioni che pagano anche l’Imu.
Prima casa, proprietario e inquilino
La Tasi la pagano sia il proprietario sia il detentore dell’immobile, secondo aliquote e quote stabilite da ogni singolo comune. Il proprietario di prima casa paga la Tasi e non l’Imu. Quindi i proprietari dovranno sottrarre all’importo della Tasi la quota dovuta dall’inquilino (che è tra il 10 e il 30% a seconda delle scelte dei comuni). Se il comune non ha deliberato aliquote e la quota inquilino, quest’ultimo paga una quota del 10% con l’aliquota all’1 per mille.
Il tetto dell’11,4% per Tasi e Imu
Per il 2014, Tasi e Imu insieme non possono superare l’aliquota massima dell’11,4 per mille sugli immobili diversi dalle abitazioni principali e del 3,3 per mille sulle abitazioni principali, ad eccezione di quelle considerate di alto pregio (categoria A1, A8 e A9) che potrebbero essere assoggettate all’aliquota massima del 6 per mille comprensiva di Imu e Tasi.
Fonte http://www.rainews.it