Le ultime indicazioni dell’osservatorio turistico camerale offrono per il 2013 un tasso ottimistico. I tassi di occupazione delle camere, per esempio, nel mese di luglio e agosto scorsi sono stati rispettivamente pari alla 59,1% e 72,9%. Un ruolo fondamentale è giocato anche dalla filiera enogastronomica che rappresenta oltre un quarto dell’intero export campano. Nel 2013 ha registrato un tasso di crescita pari alla 6%, in linea con quanto registrato a livello nazionale. Segni di vitalità, nonostante il clima di difficoltà generale, arrivano dalla piccola imprenditoria: nel 2013 il numero di attività nate, pari a 38.412, supera il numero di quelle che hanno chiuso i battenti, pari a 37.476.
Il rapporto indica dunque un tasso di crescita positivo dello 0,2%, in controtendenza con il dato nazionale che fa registrare -0,5%. Nonostante questi segnali di cauto ottimismo, la crisi continua a segnare la vita della Campania. Sul fronte dell’occupazione, per esempio, destano preoccupazioni i risultati di Caserta (-7,9%), Benevento (-6,3%) e Avellino (-8,3%). Risultato positivo a Napoli, dove i posti di lavoro sono aumentati di 8mila unità rispetto alla media del 2013. Le ultime indicazioni sull’attività delle imprese confermano quanto “sia ancora lunga la strada per la ripresa”, come è scritto nel rapporto. Il fatturato continua, infatti, a ridursi anche se con ritmi meno sostenuti: dal -5,2% del quarto trimestre 2013 si è passati al -1,1% del secondo quarto del 2014. Di fronte alla crisi, le grandi imprese si sono mostrate capaci di riassorbire l’impatto della crisi stessa e procedere verso un rilancio produttivo facendo segnare un aumento del 2% tendenziale nel secondo trimestre del 2014.
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