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Economia: in Campania crescono turismo, export ed agroalimentare

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Turismo, export e agroalimentare: sono questi i settori in crescita della Campania. È quanto emerge dal rapporto Campania 2014, presentato da Unioncamere in occasione del 50esimo anniversario dalla fondazione dell’ente. Sia nel breve sia nel medio periodo, secondo il rapporto, il valore dell’export e delle vendite oltre confine a continuato a crescere. Diversa, tuttavia, la situazione relativa alla prima metà del 2014. Si tratta di valori “tendenziali” per il quale però si registra un piccolo segno negativo pari a -0,7%. Guardando, invece, al 2013, sia il numero di arrivi (4,6 milioni di turisti tra italiani e stranieri) sia il numero di (pernottamenti 18,4 milioni) collocano la campagna ai vertici meridionali e in linea con le performance di molte realtà centro settentrionali.

Le ultime indicazioni dell’osservatorio turistico camerale offrono per il 2013 un tasso ottimistico. I tassi di occupazione delle camere, per esempio, nel mese di luglio e agosto scorsi sono stati rispettivamente pari alla 59,1% e 72,9%. Un ruolo fondamentale è giocato anche dalla filiera enogastronomica che rappresenta oltre un quarto dell’intero export campano. Nel 2013 ha registrato un tasso di crescita pari alla 6%, in linea con quanto registrato a livello nazionale. Segni di vitalità, nonostante il clima di difficoltà generale, arrivano dalla piccola imprenditoria: nel 2013 il numero di attività nate, pari a 38.412, supera il numero di quelle che hanno chiuso i battenti, pari a 37.476.

Il rapporto indica dunque un tasso di crescita positivo dello 0,2%, in controtendenza con il dato nazionale che fa registrare -0,5%. Nonostante questi segnali di cauto ottimismo, la crisi continua a segnare la vita della Campania. Sul fronte dell’occupazione, per esempio, destano preoccupazioni i risultati di Caserta (-7,9%), Benevento (-6,3%) e Avellino (-8,3%). Risultato positivo a Napoli, dove i posti di lavoro sono aumentati di 8mila unità rispetto alla media del 2013. Le ultime indicazioni sull’attività delle imprese confermano quanto “sia ancora lunga la strada per la ripresa”, come è scritto nel rapporto. Il fatturato continua, infatti, a ridursi anche se con ritmi meno sostenuti: dal -5,2% del quarto trimestre 2013 si è passati al -1,1% del secondo quarto del 2014. Di fronte alla crisi, le grandi imprese si sono mostrate capaci di riassorbire l’impatto della crisi stessa e procedere verso un rilancio produttivo facendo segnare un aumento del 2% tendenziale nel secondo trimestre del 2014.

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