Il procuratore nazionale antimafia ha indicato la necessità di prevedere ”la premialità per chi collabora con la giustizia, di effettuare operazioni sotto copertura e che i termini d’indagine e delle intercettazioni siano più’ lunghi”. Strumenti normativi che – ha aggiunto Roberti – ”ci sono già, che hanno funzionato contro le organizzazioni mafiose e devono poter essere utilizzati nei confronti dei corrotti quando si dimostrino casi gravi di corruzione e fenomeni corruttivi legati al modo di operare dei criminali”.
Incidere sulla “funzionalità dell’ Agenzia per i beni confiscati” e “sulla professionalità degli amministratori giudiziari”. Sono questi, secondo il procuratore nazionale Antimafia Franco Roberti, gli aspetti su cui lavorare per migliorare la legislazione relativa alla confisca e al riutilizzo dei beni e delle aziende confiscate alla criminalità. Roberti, intervenuto al convegno promosso da Srm presso il Banco di Napoli, ha sottolineato che l’Agenzia va “rilanciata e rafforzata come organico, mezzi e risorse economiche”, mentre per quanto riguarda gli amministratori giudiziari è importante l’aspetto della “qualificazione professionale perché sono – ha aggiunto – elemento fondamentale nella gestione dei beni”. Roberti ha, infatti, evidenziato che gli amministratori giudiziari “sono coloro ai quali è affidata la gestione nelle more del sequestro e della confisca che è il periodo decisivo in cui il bene deve essere amministrato in modo manageriale così da poter essere destinato a collettività in modo corretto e in condizioni da poter continuare a produrre e a essere utile alla comunità”.
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