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Franceschini, soprintendenza a Salerno per costi e equilibrio

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L’assegnazione a Salerno delle soprintendenza archeologica regionale della Campania è “stata decisa per una questione di costi e di equilibro”. Lo ha detto il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, sottolineando di aver “letto delle frasi un po’ forti del sindaco di Napoli che mi sembrano molto fuori luogo”.

Sul tema dell’accorpamento delle soprintendenze archeologiche in un’unica sede a Salerno, Franceschini ha detto che “è previsto l’accorpamento in tutta Italia come indicato dalle norme sulla spending review: abbiamo introdotto la regola che ci sia una sola soprintendenza archeologica per regione e la Campania avrà due soprintendenze archeologiche visto che c’è anche quella speciale di Pompei ed Ercolano.

Attualmente ci sono due sovrintendenze, una a Napoli e un a Salerno e quest’ultima ha più personale”. “Napoli conserva – ha aggiunto – la sede del polo museale regionale, della sovrintendenza alle belle arti, del segretariato regionale dei beni culturali e della Sovrintendenza archivistica. Quindi per una ragione di costi e equilibrio si è deciso di fare la Sovrintendenza archeologica a Salerno. Tutto questo non comporta disagi, perché a Napoli resta una sede distaccata”.

Spostare a Salerno la sede e la direzione della soprintendenza ai beni archeologici di Napoli è “una scelta scellerata e senza senso, l’ennesimo attacco alla città”. Lo dice il sindaco Luigi de Magistris, chiedendo al Governo di rivedere la decisione. “In questi giorni, in giro per la Napoli dei monumenti e delle bellezze d’arte, ho incontrato tantissime lavoratrici e lavoratori della Soprintendenza ai beni archeologici.

Con loro, ma anche stamattina con il soprintendente Elena Cinquantaquattro, ho affrontato la questione del trasferimento di sede e direzione della Soprintendenza dalla nostra città a Salerno, che dovrebbe avvenire nel 2015 a seguito del piano di riorganizzazione del ministero, avviato da Bray e proseguito da Franceschini”, spiega de Magistris, per il quale lo spostamento sarebbe “una scelta scellerata e senza senso soprattutto in vista del concreto avvio della Città Metropolitana previsto tra due settimane, privando una vastissima area archeologica unica al mondo che va dal Vesuvio ai Campi Flegrei di una sede decisionale ed operativa.

Una sede che lavora e dialoga ogni giorno – a contatto diretto – con l’Amministrazione comunale seguendo in sinergia questioni delicate, dal Porto ai Grandi Progetti del Centro Storico Unesco alla Metropolitana”. “Chiediamo al Governo di rivedere immediatamente una scelta sbagliata che rappresenta solamente l’ennesimo attacco alla città di Napoli”, conclude il primo cittadino

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