“La tristezza di questa vicenda – raccontano Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e Gianni Simioli della radiazza – è che i veri fedeli non dovrebbero avere un dispositivo per impedire il funzionamento del cellulare in Chiesa e sentirsi mortificati per aver obbligato questo prete a comportarsi in questo modo. Se una persona si reca in Chiesa, a messa o a pregare dovrebbe spegnere il cellulare da solo e non rispondere a nessuno e invece anche ai funerali ci sono coloro che fanno squillare i loro portatili e rispondono durante la cerimonia.
Per non parlare di quelli che vanno alle funzioni religiose e chattano su fb o WhatsApp o inviano sms. Purtroppo molto spesso la gente non va in Chiesa perchè sente davvero lo spirito religioso ma solo per status symbol o abitudine. L’uso dei cellulari dovrebbe essere vietato a chiunque in un luogo religioso ed è davvero triste che i parroci per ottenere riservatezza e silenzio in Chiesa debbano addirittura dispositivi per inibire il funzionamento dei cellulari. Per quanto ci riguarda fanno bene anzi questo modello dovrebbe essere replicato in tutte le Chiese napoletane dove i fedeli usano i cellulari durante le cerimonie religiose”.