Al dibattito hanno partecipato diversi esponenti del mondo politico, associativo e sindacale che attraverso i loro interventi hanno espresso con sensibilità differenti l’urgenza di riempire il vuoto normativo che attualmente lascia scoperta la tutela delle coppie omosessuali.
«Le discriminazioni sono sempre un limite, una negazione dei diritti, una negazione dell’uomo, e la Uil, il Sindacato, da sempre lotta contro le discriminazioni e per la dignità dei lavoratori e degli individui» è quanto affermato in apertura da Anna Rea segretario generale della Uil Campania, «Le battaglie per i diritti sono numerose e certe volte difficili e non si barattano anche perché i diritti non si remunerano, non si monetizzano né sul lavoro né altrove. Quella per le unioni civili e’ una battaglia importante, è una meta da raggiungere e serve l’impegno di tutti perché è una meta di civiltà e rispetto».
La democratica Monica Cirinnà, relatrice del disegno di legge, pur riconoscendo l’ostracismo del NCD, partito alleato di governo, ha auspicato un’accelerazione del cammino legislativo per evitare che anche stavolta la Corte Costituzionale si ritrovi a doversi sostituire al legislatore per sopperire ad un’assenza di tutele. L’introduzione della civil partnership, secondo la senatrice, rappresenta non solo un punto d’arrivo ma un varco d’accesso per approdare in un futuro prossimo al matrimonio egualitario in quanto la società italiana mostra una maggiore apertura rispetto al parlamento e ai partiti politici. Parere simile ha espressoNitto Francesco Palma, senatore di FI e presidente della Commissione Giustizia al Senato, che, sebbene abbia riconosciuto l’importanza di non lasciare alla discrezionalità della giurisprudenza le sorti delle coppie omosessuali e di individuare una legge che uniformi, ha ravvisato tuttavia una marcata incompatibilità tra un istituto identico al matrimonio con quanto invece riportato dalla carta costituzionale. In tal senso, il senatore forzista ha precisato che nonostante il testo Cirinnà non lo convinca del tutto, verrà comunque portato avanti in Commissione e la stessa FI non si porrà in atteggiamento ostruzionista.
Il senatore del PD e presidente onorario Arcigay, Sergio lo Giudice, ha comunicato, in disaccordo con Nitto Palma, una visione meno stringente sui vincoli degli articoli costituzionali che non striderebbero con la possibilità di giungere al matrimonio egualitario. Inoltre, si è soffermato sull’importanza di adeguare l’agire politico sia all’opinione della società italiana, ormai pronta ad estendere i diritti civili alle coppie omosessuali, che al progressivo riconoscimento politico del matrimonio egualitario in un gran numero di paesi in tutto il mondo.
L’evento si è chiuso con gli interventi delle associazioni lgbt Famiglie Arcobaleno, GayLib, Arcigay e del rappresentante della UIL per i diritti civili che in maniera unanime si sono espressi positivamente sulla necessità di una condivisione più ampia di questi temi all’interno delle istituzioni parlamentari, ma hanno ricordato che l’obiettivo finale rimane in ogni caso la piena uguaglianza dei cittadini e quindi l’estensione dei diritti matrimoniali, tra cui l’adozione, anche alle coppie gay.
Comitato Provinciale Arcigay di Napoli Antinoo
UIL Campania
Arcigay
Arcigay Campania
Famiglie Arcobaleno
GayLib
Osservatorio LGBT
GIC, Genere identità cultura