Grazie al decreto che ha introdotto il costo standard e fatto crescere la “quota premiale” legata alle performance nella ricerca, il nostro Ateneo ha registrato un incremento dei trasferimenti dallo Stato del 4,49%, pari a 4,7 milioni di euro. Nella classifica che mette a confronto le quote di finanziamento ordinario destinate alle università statali tra il 2014 e il 2013, Salerno si posiziona al diciottesimo posto su cinquantasei università pubbliche, e come secondo tra i grandi atenei. La “quota premiale” riconosciuta al nostro campus, ancora una volta, ci pone in controtendenza rispetto ai grandi atenei del Sud Italia.
Sui numeri diffusi incidono la quota legata alla performance nella ricerca e nella didattica ma anche l’offerta formativa, il numero di studenti in corso, il costo medio dei professori, l’internazionalizzazione, le politiche di reclutamento, la partecipazione ai programmi Erasmus, la trasparenza. E sono questi indicatori che hanno decretato l’ottimo risultato raggiunto dall’Ateneo di Salerno, che non a caso è stato indicato come primo ateneo del Mezzogiorno nella classificata de Il Sole 24 ore.
«Le valutazioni positive – dichiara il rettore Aurelio Tommasetti – gratificano il lavoro puntuale e quotidiano di tutte le componenti coinvolte nella vita dell’Ateneo e ci servono da stimolo per migliorare ancora di più, proseguire sulla strada dell’efficienza e della modernizzazione, ponendo sempre al centro del nostro impegno gli studenti e le loro famiglie».