L’episodio, come racconta il Mattino, oggi in edicola, è accaduto in un istituto scolastico.
A denunciare il caso è stato il padre della vittima che si è affidato all’avvocato per presentare un esposto al Tribunale dei Minori – accompagnato anche dalle firme di altri 16 genitori – e uno alla Procura che invece ha sottoscritto da solo e scaturisce dopo l’ennesimo episodio delinquenziale del bullo. Calci, pugni, sputi, palpeggiamenti nelle parti intime ed atti osceni di natura sessuale verso le bambine sono ormai la consuetudine.
«I nostri figli subiscono ogni giorno le angherie di questo compagno di classe – ha detto il padre del bambino al Mattino – atti di violenze fisiche e psicologiche». La vicenda è stata anche segnalata all’Ufficio scolastico provinciale, agli assistenti sociali e al sindaco di Bellizzi. Ma dopo lunghe attese senza risposte, i genitori hanno deciso di rivolgersi al magistrato.
Emerge uno scenario difficile nel quale il bambino non perde occasione di sottoporre i compagni ad angherie di ogni tipo, fisiche, materiali e psicologiche. Coinvolte anche le bambine, vittime di calci, pugni, palpeggiamenti nella parti intime ed atti osceni di natura sessuale. L’episodio risale al 14 ottobre quando il baby-bullo minacciò il compagno di tagliargli la gola. Da quel momento il bambino aveva iniziato a rifiutarsi di andare a scuola, temendo rappresaglie da parte del coetaneo. Poche settimane fa, infatti, è stato nuovamente aggredito con calci e pugni “e solo il suo allontanamento dalla classe in seguito all’affidamento al personale Ata ha interrotto la violenza”. Il ragazzino, che ha aggredito anche le sue insegnanti, vive una situazione di disagio sociale (la madre è ex tossicodipendente e il padre detenuto) e più volte, le lezioni sono state interrotte dall’arrivo dei carabinieri chiamati per le sue vessazioni verso i compagni.