Spero – aggiunge – che non si faccia come è avvenuto nella sanità o nelle politiche sociali dove c’è stata una forsennata riconcorsa nel ricollocare sul mercato un prodotto che fosse economicamente sostenibile, mettendo completamente da parte la missione esclusiva di una istituzione pubblica. Il punto fondamentale da cui partire e giungere sono: i cittadini, i pazienti, le persone in difficoltà sociale.”
“Siamo come sempre in presenza di uomini e donne, di interi nuclei familiari che fino a poco tempo fa sulla scorta di certezze hanno assunto impegni, organizzato la vita familiare, provato a costruite prospettive di futuro per se stessi e i loro cari. Quindi – conclude Anna Petrone – auguriamoci tutti che la drammatica questione che si profila venga affrontata non come una complicata operazione finanziaria ma trovando, partendo nell’individuare preliminarmente responsabilità certe e in capo a chi, soluzioni chiare e semplificate, che siano percorribili in concreto e non virtualmente”.