“La vicenda delle primarie per le regionali in Campania somiglia sempre di più alla Cantata dei pastori, con i personaggi del presepe che, invece di andare verso Betlemme, vanno verso Roma alla ricerca della soluzione divina. Ci sarà ancora qualche cittadino della Regione che, alla fine di tutto, leggendo questa farsa a puntate di summit tra correnti e capi, o presunti tali, avrà ancora voglia di votarci?”. Se lo domandano Luisa Bossa e Giorgio Piccolo, deputati del Pd. “Le cronache ci riportano, in queste ore – continuano i due parlamentari – all’ennesimo vertice a Roma del vicesegretario Guerini. L’obiettivo sarebbe trovare una soluzione unitaria, che abbiamo invocato anche noi ma che sembra, ormai, fuori tempo massimo, e rinviare, per poi magari annullare, le primarie. Chi dovrebbe prendere queste decisioni? Un vertice con tutte le componenti campane? Ma da chi sono formate? E da chi sono rappresentate? Siamo sicuri che ci siano tutte le voci, e che rappresentino per davvero la volontà della base dei nostri iscritti, e, soprattutto, dei nostri elettori?”.
“Ci chiediamo – concludono i deputati napoletani – con infinita amarezza se, in realtà, di elettori ne avremo ancora da qui alle regionali. Opportuno è stato lo slittamento della data, a questo punto. Magari avendo più tempo riusciamo a rinsavire, a chiudere la commedia e a costruire un dibattito politico serio, senza vertici, senza presunti capicorrente, senza pellegrinaggi romani, senza giochini di potere, ma con un minimo di visione, di progetti, di trasparenza su programmi e persone. A sentire di certi riti sembra che, per alcuni, il mondo si sia fermato a venti, trenta anni fa. Invece i problemi sono di stringente attualità. Sarà sulle questioni vere e la capacità di risolverle che la gente andrà, o non andrà, a votare. Si deciderà sulla vita reale delle persone. Altro che correnti, capicorrente, summit e tattiche varie”.
Fonte ANSA
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