La riforma si fa adesso o mai più. Credo che bisogna lavorare sulle macroaree di funzioni perché gli attuali perimetri amministrativi non risolvono i problemi. Oggi c’è troppa confusione di ruoli”. E sottolinea: “la nuova pianificazione dovrà cominciare dalla sanità”.
“Alle Regioni rimarrà il potere di programmare, così come per il ciclo integrato delle acque e per il trasporto pubblico. In alcuni casi la gestione riguarderà lo Stato, in altri le città metropolitane e i Comuni. Credo – aggiunge il governatore – che l’errore della riforma costituzionale sia stato concentrare l’attenzione sulle Province, ma siamo in tempo per correggere”.