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Vandali scatenati durante i festeggiamenti per la vittoria del Napoli

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“La festa per la vittoria del Napoli ha portato anche a vandalizzazioni incredibili e ingiustificate. E’ di stamattina la denuncia del Liceo Mercalli che ha chiamato le forze dell’ordine – raccontano Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e Gianni Simioli della radiazza che hanno raccolto le lamentele di tanti cittadini – per segnalare che durante i festeggiamenti della notte è stato manomesso e rotto l’ingresso della palestra della succursale del liceo scientifico.

Alcune persone sono entrate all’interno durante i festeggiamenti e hanno sporcato e danneggiato l’area. Ci domandiamo se sia possibile che a Napoli una festa popolare possa trasformarsi in un delirio di violenza e non rispetto delle regole con bus distrutti, persone picchiate selvaggiamente e segnaletica stradale danneggiata.

Tra l’altro durante la festa sulle auto si girava anche in 10 persone e sugli scooter senza casco si andava in 3 o 4 tutti senza casco e spesso con bambini a seguito. Per non parlare delle vere e proprie bombe lanciate per strada e addosso alle persone. Per quanto ci riguarda questi vandali non sono tifosi ma solo criminali che sfogano la loro inciviltà nascondendosi dietro al calcio”.  

“Ieri sera – ha denunciato S. R. – c’era una partita sembra importante per la squadra della mia città. E chi dice niente. Ma altrove la gente continua a lavorare, come me ieri che ho finito alle otto, è come me centinaia di altri professionisti e commesse ed impiegati, e gente comune costretta a cambiare quartiere per recarsi a lavoro. Ebbene volevamo solo tornare alle nostre case.  Io sono tornato alle 24 perchè dalle 18 sono scomparsi i bus dalle strade, una sorta di coprifuoco.

Alcuni sono rimasti inutilmente sotto le pensiline ad attendere il loro bus. Altrove non si ferma una città, non scompaiono gli autobus, non scompaiono gli autisti, la vita continua, una partita non ferma la vita di una comunità intera in particolare non nega loro il diritto sacrosanto a tornare nelle loro case”. “Sono un mamma – ha spiegato M.C. – ieri sera volevo portare i miei bambini a festeggiare. Dopo le prime bombe che ho sentito però ho scelto di rimanere a casa e i fatti mi hanno dato ragione. Il calcio troppo spesso non è adatto alle persone per bene”.

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