Sono quarantaquattro gli italiani a bordo tra cui tre napoletani di Procida tra l equipaggio .
E’ stato completato nel novembre 2009 dai Cantieri Navali Visentini a Porto Viro, in provincia di Rovigo, il Norman Atlantic, il traghetto che ha preso fuoco durante la navigazione dalla Grecia verso l’Italia. In soli cinque anni la nave ha già cambiato tre nomi: al momento del varo, infatti, il suo nome era Akeman Street, modificato in seguito in Scintu, per poi assumere nel gennaio scorso la denominazione attuale. Sei problemi in ultima ispezione compiuta sulla nave il 19 dicembre 2014: tra le quali porte taglia fuoco malfunzionanti.
La Norman Atlantic era stata utilizzata per tre mesi, da settembre a novembre di quest’anno, della Caronte e Tourist nella tratta Messina-Salerno come Roro in sostituzione della Gamma della Cartour, ferma, nello stesso periodo, nel bacino per la manutenzione ordinaria. Nel garage dove si è sviluppato l’incendio è stata ospitata, lo scorso 20 ottobre, la cerimonia di consegna delle borse di studio Caronte e Tourist agli allievi più meritevoli dell’istituto nautico Caio Duilio. Di proprietà di Visemar di Navigazione, la nave è stata prima noleggiata alla società T-Link, quindi a Siremar, poi a Gnv e a Moby, quindi a LD Lines e più di recente a Caronte and Tourist. Lungo 186 metri, il Norman Atlantic, con una stazza lorda di 26.904 tonnellate e una stazza netta di 7800 tonnellate, ha una capacità di 492 passeggeri e può contenere 195 autovetture nel suo garage.
Da incompetente mi chiedo: non si possono usare i canadair per stutare l’incendio sulla nave?
evidentemente l’incendio era dentro i vani della nave, il canadair può stutare solo le ciamme in superficie. In più c’era il rischio che con tutta quell’acqua a bordo, la nave affondasse proprio.
Giuseppe: per fortuna no! un Canadair lascia cadere ad almeno 200kmh circa 6 tonnellate di acqua: morirebbero al primo colpo quasi tutti quelli che sono in attesa in cima alla nave! (il resto dei passeggeri sarebbe scaraventato a mare). Oltre al fatto che l’incendio è all’interno, quindi neppure ci arriverebbe tutta quest’acqua. Stesso discorso per gli elicotteri, sia quello da 1000L che il gigante da 10mila (sf64). Le lance che stanno usando, invece, possono indirizzare l’acqua anche all’interno, e non ci dimentichiamo che sono a mare: l’acqua non manca e può essere spruzzata con assoluta continuità, mentre i mezzi avrebbero bisogno di andare a riempire i serbatoi.
Piuttosto mi chiedo come mai nessuno si sia accorto dell’incendio nelle primissime fasi, neppure i sensori antincendio.. (funzionavano??)