Lo splendido cammino della Salernitana in questo torneo ha riscattato il finale amaro della precedente. L’inizio del 2014 si è rivelato piuttosto travagliato per i granata, dalla sconfitta di Lecce, alla successiva rivoluzione tecnica.
Dall’arrivo del diesse Fabiani, dopo l’allontanamento di Susini e Giubilato, all’ingaggio del terzo allenatore della stagione (via Perrone, scocca l’ora di Gregucci).
La Salernitana, così, complice anche la mini -rivoluzione sul mercato che porta anche al ritorno in granata di Pestrin, prova a raddrizzare un campionato iniziato male. Dopo l’ennesimo cambio tecnico, nonostante i risultati inizialmente positivi (4 successi ed un pareggio) a partire dalla vittoria interna col Barletta, la Salernitana frana contro le stesse avversarie che l’avevano messa in difficoltà all’andata (vedi Grosseto e Prato), ma riesce comunque ad agguantare i play off restando ancorata all’ultima posizione utile, la nona. L’unica nota positiva della prima parte dell’anno che va in archivio è la Coppa Italia di Lega Pro, alzata dalla squadra all’Arechi.
I granata battono il Monza all’andata col gol di Ricci e grazie al pareggio acciuffato da Volpe mettono in bacheca il trofeo. Manifestazione tricolore a parte, la Salernitana chiude la sua stagione di Prima Divisione con la sconfitta alla prima gara dei play off in casa del Frosinone, poi promosso in B, al termine degli spareggi.
Anche l’estate del 2014 si è rivelata piuttosto travagliata per la squadra granata e caratterizzata dall’ingaggio e successivo allontanamento di Mario Somma, uscito di scena con grande rammarico dei tifosi. L’arrivo, a tappe, di giocatori di indiscutibile valore hanno consentito alla Salernitana di rendersi protagonista assoluta del girone di andata del campionato di Lega Pro. Guidata da Menichini, che ha saputo conquistare col tempo la stima e l’affetto della tifoseria, la truppa granata chiude da capolista del raggruppamento C il 2014 e riscatta così una prima parte caratterizzata da alti e bassi. L’anno va ora in archivio con nuove speranze, quelle andate in fumo sei mesi fa, e con l’auspicio di iniziare il nuovo anno così come si è chiuso il precedente, all’insegna della vittoria.
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