Risale ad appena pochi giorni fa la sua ultima apparizione in televisione. L’artista napoletano era stato infatti trai i protagonisti musicali del programma “La notte che verra’”, tradizionale appuntamento di Capodanno della Rai1 in onda da Courmayeur la sera tra il 31 dicembre e l’1 gennaio.
Durante la notte, quando ancora mancano le conferme delle fonti ufficiali e delle agenzie di stampa, esplode un tam tam sul web che racconta la notte insonne di amici, colleghi e fan increduli di fronte alla notizia della scomparsa di uno dei cantautori italiani piu’ amati. Scrive Laura Pausini, che racconta di essere “molto scossa ed immobile nel letto” alla notizia.
Poco dopo anche lei condivide sui social le prime emozioni: “Alla tua famiglia e ai tuoi figli, il mio pensiero e il mio abbraccio. A noi tuoi fan rimani per sempre tu Pino Daniele. Con la tua arte unica. E questa foto, con la mia testa sulla tua spalla per dirti ‘grazie’. Per avermi permesso di conoscerti da vicino. Per cantare con te e per te”. “Una notte senza fine. Un dolore senza fine”, ‘cinguettano’ i Negramaro, dopo avere parlato al telefono con Ramazzotti.
Fiorella Mannoia scrive: “Un dolore immenso. Sono attonita. Non trovo altre parole”, mentre Dolcenera twitta: “Proprio ieri coi miei amici ti cantavamo e suonavamo… E continueremo a farlo. Tu eri #tuttanatastoria”, a testimonianza di un amore e di una stima che hanno coinvolto anche le nuove generazioni. “Se e’ morto Pino Daniele – scrive Francesco Di Gesu’ (Frankie Hi-nrg mc) – adesso il nero e’ totale”. Il riferimento e’ a ‘Nero a meta”, titolo dell’album pubblicato dall’artista partenopeo nel 1980, quello della consacrazione, e del tour che pochi giorni fa lo aveva riportato trionfale anche nella sua Napoli. Commuove l’ultimo tweet di Pino sul suo profilo ufficiale.
E’ del 1 gennaio alle 17,38, con la scritta: “Back home… In viaggio per casa” e l’immagine della strada, in bianco e nero, scattata dall’auto in corsa.
I FUNERALI A ROMA. Le radici e il sangue. Da una parte i fratelli e la città d’origine, Napoli, dall’altra i figli e la città adottiva, Roma. I funerali di Pino Daniele si faranno nella capitale “per rispettare la volontà dei figli”, dicono i fratelli del cantante, che li avrebbero voluti celebrare a Napoli. Sull’ultimo saluto al cantautore si è consumato un piccolo scontro di affetti. Alla fine si è deciso che dopo le esequie al santuario romano del Divino Amore, mercoledì, le ceneri dell’artista saranno ospitate al Maschio Angioino per l’omaggio dei napoletani, che si annuncia impressionante, prima di essere portate in Toscana, dove Daniele voleva essere sepolto.
“Era tutto pronto a Napoli per i funerali di mio fratello ma rispettiamo la volontà dei figli e di Pino, che non amava le passerelle”, dice uno dei cinque fratelli, Nello, chiudendo in serata la questione. Perché, sottolinea, “per i funerali di Pino Napoli si sarebbe bloccata, lui lì è come il Papa a Roma”.
E infatti il sindaco di Napoli Luigi De Magistris proclamando il lutto cittadino aveva auspicato una camera ardente al Maschio Angioino, il castello simbolo. Ma i figli del cantautore hanno voluto le esequie del padre nella città dove loro vivono. “Abbiamo scelto Roma perché noi figli siamo nati e viviamo qui – dice la diciottenne Sara – I funerali di mio padre saranno celebrati al Divino Amore perché è una chiesa grande e vogliamo che sia una cerimonia aperta al pubblico”. “Siamo sicuri che papà vorrebbe che chiunque avesse la possibilità di dargli l’ultimo saluto”, aggiunge la ragazza alla camera ardente all’ospedale romano Sant’Eugenio. Quindi funerali a Roma e sepoltura in Toscana per il simbolo di Napoli.
E’ l’esito – all’apparenza clamoroso per chi non conosceva l’artista – di un rapporto di amore-odio con la sua città. Di un allontanamento progressivo e inesorabile verso Roma, tra polemiche artistiche e a volte politiche, passione e delusioni. Ma non tutti a Napoli si sono arresi. Su Facebook è stata aperta una pagina dal titolo ‘Vogliamo a Napoli i funerali di Pino Daniele’, che sta raccogliendo numerose adesioni. “Pino è figlio di Napoli..!! Sarebbe bello che Napoli potesse abbracciarlo e accompagnarlo nell’ultimo viaggio!!”, scrive un fan. Altri si chiedono: “Perché a Roma e non a Napoli?”.
L’ANSA RACCONTA IL MALORE, L’AMBULANZA, IL LUNGO VIAGGIO, LA RUOTA BUCATA. Nell’ultimo post su twitter c’è la foto di una strada, in bianco e nero, appena imbiancata: “back home… verso casa”, scrive Pino Daniele di ritorno da Courmayeur, dove si era esibito, e sembra quasi un presagio. Tornava nella sua amata campagna, stanco e infreddolito, come aveva confessato agli amici.
Per la sera del 4 gennaio aveva prenotato un tavolo in pizzeria per 7 persone, “ma nel tardo pomeriggio hanno chiamato per disdire e due ragazzi – il figlio della compagna e una figlia del cantante – sono passati a prendere le pizze da portare a casa, intorno alle 20,30”. Sono convulse, piene di scelte istintive, di incidenti, le ultime ore di vita di Pino Daniele, come le raccontano gli amici, i fratelli, il suo medico di fiducia. La signora Daniela, titolare della pizzeria Movie di Magliano dove doveva andare a cena spiega che il giorno prima avevano scherzato sul Capodanno. “Gli avevo chiesto come fosse andata – dice – e lui mi aveva detto di aver patito un gran freddo.
Domenica sera ci aveva chiamato la sua compagna per dire che non sarebbero venuti perché erano stanchi”. Poco dopo – sono le 21.12 del 4 gennaio – dalla casa di Pino Daniele in Maremma, nella campagna tra Magliano e Orbetello, arriva al 118 di Grosseto una chiamata di soccorso. Secondo il responsabile del 118 dell’Asl di Grosseto, Robusto Biagioni, dopo 19 minuti, alle 21.31, l’equipaggio dei soccorritori comunica alla centrale la chiusura dell’intervento e il suo rientro, avendo avuto comunicazione che il paziente stava andando a Roma.
Tra le 21.25 e le 21.29 qualcuno dell’equipaggio dell’ambulanza contatta il cellulare che aveva chiamato per il soccorso, chiedendo maggiori precisazioni sull’indirizzo e che venga accesa una luce dalla casa. Dalla Asl si spiega che l’ambulanza non era comunque lontana dall’abitazione del musicista, ma chi ha risposto avrebbe spiegato che il paziente stava andando a Roma. Così l’ambulanza si è fermata ed è tornata indietro. Alle 21.31 la registrazione del rientro. “Pino si e’ sentito poco bene a cena ieri sera a Orbetello, ma si fidava solo del suo cardiologo quindi ha chiesto alla compagna di portarlo a Roma”, spiega Michele, un amico. “Ho sentito Pino qualche giorno fa, dopo Capodanno, stava bene”, dice Carmine, uno dei fratelli.
“Purtroppo in famiglia siamo sei fratelli, tutti cardiopatici – ha aggiunto – Pino voleva farsi visitare dal suo cardiologo di fiducia, il primario di questo ospedale, un amico”. “Il primo intoppo è stato non fermarsi all’ospedale di Grosseto. Poteva salvarsi”, dice ancora Carmine. E’ anche il consiglio del past president dell’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco), Marino Scherillo: a fronte di sintomi che potrebbero essere collegati ad una anomalia cardiaca la “priorità è quella di raggiungere il più vicino reparto di Unità coronarica sul territorio”. Pino Daniele, rileva l’esperto, “era già stato operato al cuore ed aveva dei by pass, inoltre era diabetico.
Tali condizioni pregresse, in una situazione di comparsa di dolore toracico, imporrebbero di raggiungere la più vicina Unità coronarica per una assistenza la più immediata possibile”. E’ proprio il suo cardiologo di fiducia, Achille Gaspardone, Direttore UOC di Cardiologia all’Ospedale S. Eugenio di Roma, a ricostruire la dinamica della tragica serata sottolineando alcune incongruenze.
“Dopo 30 minuti” dalla richiesta di soccorso per Pino Daniele, spiega, “l’ambulanza non era ancora arrivata”, pur confermando che è stata comunque “una espressa volontà dello stesso Pino Daniele farsi portare a Roma, al S. Eugenio”. D’altro canto, ha rilevato lo specialista, la sintomatologia che il cantante presentava, poi rivelatasi un infarto, “era molto atipica”. Ma non basta: “Il destino si è accanito contro Pinuzzo. Ieri sera nella corsa verso Roma ha anche bucato una ruota dell’auto”, rivela Francesco, un altro amico.
“E’ successo sull’Aurelia – aggiunge – alla guida della macchina c’era il suo autista perché lui non guidava. Hanno perso del tempo prezioso”. Intorno alle 22.40 la macchina arriva finalmente al pronto soccorso dell’Ospedale Sant’Eugenio di Roma, ma Pino Daniele non ce la fa. “E’ giunto cadavere al Pronto Soccorso dell’Ospedale S. Eugenio di Roma”, dice ancora Gaspardone. “Sono state fatte tutte le manovre di rianimazione – ha aggiunto – ma Pino Daniele era già morto” (FONTE ANSA).
IL POST DI ROCCO HUNT