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La CGIL di Salerno a tutela delle Partite Iva

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Il Governo Renzi ha introdotto dal 1 gennaio la riforma del regime dei minimi e l’aumento dei con­tri­buti alla gestione sepa­rata per le Partite Iva, penalizzando ancora di più un segmento sempre più crescente del mondo del lavoro, già in precedenza escluso da ogni incentivo come ad esempio il bonus degli 80 euro.

L’aumento al 29,72% della contribuzione obbligatoria a favore della gestione separata Inps, che arriverà al 33,72% entro il 2018, è una vera e propria stangata soprattutto se affiancata alla triplicazione della tassazione con il nuovo regime dei minimi, che passa dal precedente 5% all’attuale 15%.

I 15 mila euro previsti come tetto massimo per accedere al nuovo regime, prevedono un reddito netto di circa 500 euro mensili, vicino la soglia di povertà e nemmeno sufficiente per vedere riconosciuto un anno intero di contribuzione.

Una mera operazione di cassa che ha come unico obiettivo quello di rimpinguare le casse della gestione separata Inps, utile solo a coprire il rosso Inps derivante da altre gestioni.

Un accanimento che rischia di mettere fuori mercato oltre 300 mila giovani partite iva, alimentando il lavoro nero o informale.

“Per la CGIL la tutela dei lavoratori in partita Iva non si esaurisce nella pubblicazione di un comunicato: infatti, oltre a segnalare le ipocrisie degli annunci del presidente del Consiglio, abbiamo messo a punto negli ultimi mesi degli emendamenti specifici volti a correggere quelle storture. Il Jobs Act invece li ignora, non prevede per loro ammortizzatori, non definisce il blocco dell’aliquota previdenziale; un peso insostenibile e, ancor più, un’ingiustizia inaccettabile perché a fronte di un versamento così elevato sono previste prestazioni sociali irrisorie. L’aumento dell’aliquota, di per sé comprensibile se si vogliono equiparare i versamenti contributivi tra subordinati e parasubordinati, non è condivisibile in assenza di vere azioni di tutela e previdenza. Apriremo, pertanto, nelle prossime settimane uno sportello di supporto per le Partite Iva del nostro territorio.”, dichiara Antonio Capezzuto, Segretario Generale Nidil Cgil di Salerno.

“Il Governo non sembra voler prendere in considerazione le richieste dei professionisti in materia di diritti quali gli ammortizzatori, l’aumento dell’indennità di malattia, la contrattazione collettiva di un equo compenso. In questi giorni stiamo assistendo alla definizione, ad esempio, di nuovi compensi per i giornalisti free lance, senza confronto con il Sindacato e penalizzando la professionalità.

Nulla sembra finora essere previsto neanche in merito a provvedimenti a costo quasi zero come la sospensione dei versamenti in caso di malattia grave e la possibilità di usufruire dell’indennità di maternità in costanza di attività lavorativa e senza l’obbligo di sospensione, spesso impossibile per una vera professionista. Pertanto, inizieremo con l’apertura dello sportello sindacale per queste figure, proseguiremo costruendo un confronto costante con le partite iva del territorio per costruire una battaglia comune. Un percorso a ostacoli, ma non ci fermiamo qui.”, conclude il Segretario Generale della Cgil di Salerno, Maria Di Serio.

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