Se la paura fa 90, la rabbia fa sicuramente 94. Ma quel minuto bestiale in cui si è racchiuso tutto il senso del derby tra Casertana e Salernitana va lasciato alle spalle, cancellato dalla mente dei calciatori e dei tifosi. Perché ricominciare si può e si deve, magari si ricomincia da tre, come i punti che i granata potrebbero conquistare già dalla prossima trasferta, quella contro i lupi di Cosenza. Domenica si va in Calabria per tornare capolista in solitaria, anche perché in vetta alla classifica, in due, si sta stretti e la coabitazione con gli stregoni di Benevento non può durare a lungo. Rimanere appaiati in un primato a due piazze può diventare presto imbarazzante, per la piega che potrebbe prendere il campionato di Lega pro: un finale convulso ed al cardiopalma, come quel minuto 94 concitato di Caserta, non lo si vuole nemmeno immaginare.
Ed allora il mister ci metta carica, motivazioni ed acqua, tanta acqua sul fuoco delle polemiche per il presunto torto arbitrale. I giocatori ci mettano impegno ed esperienza e non guardino il dito piuttosto che la luna: gli errori di un arbitro ci possono stare, ma sono incidenti di percorso che non possono diventare alibi. Si rifletta, piuttosto, sulla prova offerta dalla squadra a Caserta e poi di ricominci di slancio, dimostrando che la Salernitana è più forte dei torti e degli errori, delle malelingue e dei gufi, dei suoi stessi sbagli da cui sa imparare per migliorare sul campo, a partire da Cosenza. E non ce ne vogliano gli animalisti se per una volta diciamo ai granata in bocca al lupo, sperando che crepi.