I nuovi assetti proprietari della centrale del latte erano rappresentati da Giuseppe Mastrolia, membro della famiglia di imprenditori che ha acquisito l’azienda dal Comune di Salerno e da Stefano Cometto, l’amministratore delegato della NewLat, la società che ha concluso l’operazione versando nelle casse di Palazzo di Città 12 milioni e 700 mila euro. All’incontro di oggi, nello stabilimento di Fuorni, c’erano i sindacati di categoria, che hanno sondato la disponibilità dei proprietari a dialogare sulla strategia aziendale, dal piano industriale agli aspetti più spinosi che riguardano, innanzitutto, la contrattazione di secondo livello, tagliata di netto dal Comune di Salerno poco prima della vendita.
Le parti hanno concordato un altro faccia a faccia, da tenersi il 21 gennaio prossimo in Confindustria, la sede scelta per ogni confronto futuro. In quell’occasione, dovrebbero anche essere più chiare le intenzioni di sindacati e lavoratori sul ricorso al Consiglio di Stato per chiedere la revoca della procedura di vendita della Centrale. Oggi Mastrolia e Cometto hanno cercato di carpire le intenzioni delle parti sociali, ma le organizzazioni sindacali non hanno saputo offrire una risposta precisa. Per cui se ne riparlerà il 21 gennaio, anche se non è da escludere che un ricorso amministrativo possa essere comunque promosso da un gruppo di lavoratori autonomamente. In caso di accoglimento da parte dei supremi giudici del Consiglio di Stato, si azionerebbe anche la fideiussione a garanzia fatta dal Comune di Salerno a favore di NewLat con la restituzione dei dodici milioni e 700 mila euro incassati.
Fonte LIRATV
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