Il precedente di Coppa in Calabria, infatti, è ricordato più per il ritorno in campo dell’attaccante laziale, dopo il brutto e sfortunato episodio di Matera, che per il risultato maturato sul campo. Niente drammi per la sconfitta di Cosenza con conseguente eliminazione dalla Coppa: la Salernitana era e resta concentrata sull’obiettivo campionato. E’ anche per questo che stavolta al San Vito si assisterà ad una partita indubbiamente diversa da quella che si è disputata un mese e mezzo fa. Ciò non toglie che il Cosenza resta un avversario scomodo ed anche in campionato all’andata, nel giorno del debutto all’Arechi, i granata avevano incontrato qualche difficoltà. La gara della prima giornata era terminata 1-1 con rigore trasformato da Gabionetta e pareggio siglato poco dopo dai rossoblu con Magli. In pratica, la Salernitana va a caccia della sua prima vittoria in questa stagione contro la formazione calabrese e ai granata di certo non mancano le motivazioni per centrare l’obiettivo e riscattare l’immeritata sconfitta trovata nella calza della Befana.
Granata al “San Vito” un mese e mezzo dopo la sconfitta di Coppa
Salernitana punto e a capo: si riparte da Cosenza, dal match con i rossoblu, che i granata si ritrovano per la terza volta sulla propria strada in questa stagione. L’ultima gita al San Vito risale ad appena un mese e mezzo fa, quando la squadra di Menichini si è presentata in Calabria per la sfida di Coppa Italia. Nella circostanza, la compagine granata ha perso lo scontro, con il gol partita segnato nella ripresa su rigore da De Angelis. La sconfitta subita però in questo precedente in Coppa è poco attendibile. Concentrata sul campionato, la Salernitana si era presentata in Calabria imbottita di giovani e seconde linee. Con la squadra reduce dalla vittoria maturata contro la Paganese ed in procinto di affrontare la trasferta in casa della Lupa Roma, alla quale sono poi state rifilate 4 reti, il tecnico granata in quell’occasione, per la manifestazione tricolore, aveva preferito non rischiare i titolari e dare spazio a chi in quel momento aveva necessità di ritrovare la forma migliore, come Gabionetta, reduce dall’infortunio, o Mendicino.
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