“Va salutata con favore l’apertura del governo Renzi a superare i limiti della frettolosa, anche se necessaria, riforma della geografia giudiziaria”. È quanto dichiara in una nota il deputato Simone Valiante, portavoce di AmiciDem, area popolare e della sinistra riformatrice del partito democratico, che in proposito ha discusso oggi un’interpellanza urgente in aula alla Camera alla presenza del sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri.
Valiante sottolinea: “apprezzo molto finalmente le aperture che abbiamo visto su questo aspetto della riforma da parte del Governo nelle parole del sottosegretario Ferri, che d’altronde conosco come persona molto attenta e sensibile a questa materia. Noi chiediamo soltanto che questa famosa ‘regola del tre’, cioè dei tre tribunali per ogni corte di appello, diventi una regola flessibile che, proprio in questa fase di valutazione di eventuali correttivi, tenga conto delle difficoltà che ha determinato in alcuni territori. Ricordo infatti in alcuni casi il sovraccarico di strutture accorpanti, che qualche volta non sono neanche strutture idonee dal punto di vista delle normative antisismiche.
Più volte ho evidenziato le questioni e i problemi notevoli che riguardano, per esempio, il tribunale di Lagonegro, dove in questo momento tra l’altro, a parte questi aspetti, ci sono giudici onorari che sostituiscono anche giudici togati in alcune funzioni. Le tabelle della corte d’appello di Potenza sono state, come è noto, più volte bocciate. Abbiamo sedi accorpate, tra l’altro con carceri pure nuovissime, che hanno perso la sede di tribunale. Penso non solo a Sala Consilina, ma, guardando anche ad un’altra parte dell’Italia, a Tolmezzo, con costi che aumentano da questo punto di vista. Pensiamo ai costi di trasferimento dei detenuti per lo svolgimento delle udienze”.
Da parte sua il sottosegretario alla giustizia, Cosimo Maria Ferri, aveva così risposto all’interpellanza di Valiante: “Solo il decorso di un congruo lasso tempo permetterà di acquisire dati necessari a un’azione anche in direzione di eventuali ed efficaci correttivi della riforma della geografia giudiziaria. Non si esclude affatto pertanto la rivalutazione delle situazioni di oggettiva criticità che dovessero essere confermate dal monitoraggio in corso”.
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