”Se la Provincia avesse socializzato la proposta di delibera in un tavolo deputato, peraltro previsto dalla norma ma che non c’è stato, avremmo riportato l’ente di Palazzo Sant’Agostino al rispetto dei criteri espressi nelle linee guida regionali specie nella parte in cui espressamente raccomanda l’adozione di istituzioni scolastiche di tipo onnicomprensivo solo ed esclusivamente in situazioni particolarmente disagiate.
Aspettiamo, comunque, di leggere la delibera regionale per esprimere un commento più puntuale”. Infine il monito all’ente provinciale: “Temo che per quanto riguarda i Cpia, se dalla Provincia non saranno individuate delle sedi fisiche dove allocare gli uffici delle 2 autonomie, come recita il decreto ministeriale di istituzione, essi non potranno essere autorizzati dall’amministrazione scolastica”.
“Siamo in prima linea di fronte ai gravi problemi della società salernitana”, ha spiegato Pasquale Passamano, segretario confederale della Cisl Salerno con delega al Pubblico impiego. “Questo è un momento storico in cui noi vogliamo fare fino in fondo la nostra parte per il bene della scuola. Negli ultimi anni, come sindacato, abbiamo avuto grandi risultati. Ora bisogna proseguire il lavoro per chiedere alle istituzioni maggiore attenzione. Istruzione, formazione e lavoro sono pezzi dello stesso mosaico.
Per questo, la questione va affrontata con serietà, impegnandosi innanzitutto a garantire le risorse essenziali alla qualità del servizio ed il giusto riconoscimento professionale ai lavoratori e agli studenti. A tal proposito, è essenziale il ruolo del sindacato per evitare che si intervenga esclusivamente secondo le logiche della politica, con il rischio di danneggiare il sistema scolastico provinciale. Il tutto. pur tenendo conto delle difficoltà economiche in cui versano gli enti deputati a sostenere il diritto allo studio in provincia di Salerno”.