Anche peggio della Calabria (44,41%), sebbene si tratti in questo caso di una Regione che per otto mesi è stata in totale stallo amministrativo. Non c’è che dire: per Caldoro un disastro su tutta la linea”, ha aggiunto. In questi cinque anni, a giudizio di Paolucci, ”la Campania ha fatto un uso pessimo dei fondi europei.
Non solo dal punto di vista qualitativo, e i numeri parlano da soli, ma anche dal punto di vista qualitativo: oltre la metà dei venti Grandi Progetti strategici sono rimasti lettera morta. A questo si è unita una confusione progettuale senza precedenti. In cinque anni, Caldoro ha cambiato per ben tre volte la programmazione. Siamo nel 2015 e ancora non sappiamo quali sono nel merito le priorità del Por Campania 2014-2020”.
”E per questo abbiamo rischiato di perdere una parte del cofinanziamento nazionale, oltre ad aver perso per strada, nel ciclo 2007-2013, 2.5 miliardi di euro non più nella disponibilità del nostro Por. Altro che primi in Italia. Tra qualche mese, quando questa esperienza di governo regionale sarà finita perché mandata a casa dai cittadini, in Italia e in Europa la Giunta Caldoro verrà portata ad esempio di come non si devono gestire i fondi europei”, conclude Paolucci.
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