Site icon Salernonotizie.it

Fondi Ue: Paolucci (Pd), Caldoro vede la realtà capovolta

Stampa
”Caldoro, ormai in preda a deliri pre-elettorali, vede la realtà capovolta. La Campania da lui governata è considerata, in Italia e in Europa, Regione ‘canaglia’ nell’utilizzo dei fondi europei”. Lo afferma il vice capodelegazione del Pd al Parlamento europeo Massimo Paolucci. ”Ciò è scritto in tutti i documenti ufficiali: dalla terza ‘Relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale’ della Commissione europea, uscita nel luglio scorso, che classifica la Campania come Regione peggio amministrata d’Europa, alla esposizione dei numeri nudi e crudi pubblicati periodicamente dalla Ragioneria Generale dello Stato che collocano la Campania stabilmente ultima per la quantità di spesa certificata sul Por Fesr 2007-2013, fermo (l’ultimo dato rilevabile è del 31 ottobre scorso) al 40,8%.

Anche peggio della Calabria (44,41%), sebbene si tratti in questo caso di una Regione che per otto mesi è stata in totale stallo amministrativo. Non c’è che dire: per Caldoro un disastro su tutta la linea”, ha aggiunto. In questi cinque anni, a giudizio di Paolucci, ”la Campania ha fatto un uso pessimo dei fondi europei.

Non solo dal punto di vista qualitativo, e i numeri parlano da soli, ma anche dal punto di vista qualitativo: oltre la metà dei venti Grandi Progetti strategici sono rimasti lettera morta. A questo si è unita una confusione progettuale senza precedenti. In cinque anni, Caldoro ha cambiato per ben tre volte la programmazione. Siamo nel 2015 e ancora non sappiamo quali sono nel merito le priorità del Por Campania 2014-2020”.

”E per questo abbiamo rischiato di perdere una parte del cofinanziamento nazionale, oltre ad aver perso per strada, nel ciclo 2007-2013, 2.5 miliardi di euro non più nella disponibilità del nostro Por. Altro che primi in Italia. Tra qualche mese, quando questa esperienza di governo regionale sarà finita perché mandata a casa dai cittadini, in Italia e in Europa la Giunta Caldoro verrà portata ad esempio di come non si devono gestire i fondi europei”, conclude Paolucci.

Exit mobile version