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Inquilini morosi incolpevoli, 4,7 milioni dalla Giunta Caldoro ai Comuni

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Sono state pubblicate sull’edizione odierna del Bollettino Ufficiale della Regione Campania (BURC) le linee guida per l’accesso al fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli.

Le risorse ammontano in totale a 4,7 milioni di euro, di cui 2,7 di provenienza statale e 2 milioni di euro di cofinanziamento regionale.

Serviranno ad erogare contributi da 6mila e 3mila euro ai soggetti cosiddetti “morosi incolpevoli”. Si tratta di inquilini che non hanno più provveduto al pagamento del canone locativo, ricevendo l’intimazione di sfratto per morosità, a causa della perdita o della riduzione della capacità reddituale del proprio nucleo familiare.

“La Regione Campania ha appena emanato le linee guida che mettono i Comuni ad alta tensione abitativa nella condizione di effettuare i bandi di ricognizione per definire la platea dei beneficiari. Le risorse nazionali su questa misura erano e sono davvero esigue, per cui abbiamo provveduto ad integrare il Fondo con una quota di cofinanziamento regionale pari a 2 milioni di euro. Nel giro di un mese i Comuni dovranno espletare le procedure per l’individuazione degli aventi diritto e successivamente fornire ai nostri Uffici le indicazioni necessarie a provvedere al riparto delle risorse per l’erogazione del contributo. Si tratta di un provvedimento molto sentito dai territori perché va ad intervenire laddove gli effetti della crisi economica in questi ultimi anni si sono fatti sentire di più”, ha dichiarato l’assessore all’Urbanistica e Governo del Territorio Ermanno Russo.

Ai Comuni spetta verificare che i richiedenti abbiano tutti i requisiti necessari per poter beneficiare del contributo che prevede il Fondo. Si va da un reddito non superiore a 35mila euro alla presenza di un atto di intimazione di sfratto con citazione per la convalida, dalla residenza di almeno un anno nell’alloggio oggetto di rilascio all’attestazione che nessun’altro componente del nucleo familiare sia titolare di diritto di proprietà di altro immobile fruibile per esigenze abitative.

I Comuni dovranno inoltre verificare che il richiedente o uno dei componenti del nucleo familiare residente nell’alloggio sia un lavoratore dipendente, autonomo o precario colpito dagli effetti della crisi economica per la perdita del posto di lavoro, la riduzione dell’orario di lavoro, cassa integrazione ordinaria o straordinaria, mancato rinnovo di contratti a termine, malattia grave o cessazione di attività libero-professionale.

La selezione dei beneficiari avverrà mediante la formulazione di una graduatoria da parte dei Comuni, in funzione crescente del valore ISEE dell’anno precedente a quello di riferimento. A parità di punteggio sarà data priorità agli ultrasettantenni, ai minori presenti in casa, ad un’invalidità accertata per almeno il 74%, a casi in cui si sia in carico ai servizi sociali o alle Asl per progetti assistenziali individuali, ai nuclei familiari senza fonte di reddito.

 

 

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