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I granata non tirano più in porta, le ragioni di una mini crisi

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Al “San Vito” ballano solo i Lupi silani contenti per un punto prezioso contro la ex capolista. Il pareggio di Cosenza non serve a molto alla Salernitana che continua a far registrare preoccupanti involuzioni. Rendimento altalenante che ha cancellato, secondo qualcuno, quanto di buono fatto da Menichini e la sua squadra fino a qualche settimana fa. Che qualcosa non stia funzionando è evidente e sotto gli occhi di tutti ma addossare tutte le colpe al mister sembra alquanto ingeneroso. Che colpa ne ha Menichini se Gabionetta va in campo e gioca svogliato, se Nalini sembra la brutta copia del talentuoso giocatore apprezzato nella prima parte della stagione, se Calil non ne indovina più una, se i giocatori mancano una settimana si e l’altra pure costringendo il mister a continui cambi per far quadrare i conti di una coperta, apparsa fin da subito corta, troppo corta.

Ecco dunque che non mancano le attenuanti per il mister ed un gruppo che di riffe o di raffe ha viaggiato sempre a marce alte rimontando partite che sembravano compromesse tenendo la testa della classifica, almeno fino a ieri. Qualcosa si è inceppato e questo è fuor di dubbio e mister Roselli, tecnico del Cosenza ieri ne ha percepito alcune cause. La pericolosa involuzione va affrontare nel chiuso degli spogliatoi, va gestita con la società in sede di mercato per dare al mister le pedine giuste anche alla luce della lunga assenza di Pestrin. La Salernitana non è una squadra di brocchi bisogna solo capire come venir fuori da questa situazione evitando di aggiungere problemi ad altri problemi. Ecco perché non riusciamo a capire il motivo di questa caccia all’uomo che si sta scatenando contro Menichini e qualche altro tesserato.

E’ troppo comodo, troppo facile trascinare il singolo sul banco degli accusati: noi scegliamo un’altra strada, che non è quella di accusare, ma di ammonire. Non il singolo, ma il gruppo. E’ la Salernitana che si è inceppata, non Calil. E’ la Salernitana che deve reagire e tornare a lottare, non i singoli. Mai come in questo momento la società dovrebbe alzare gli scudi attorno al mister per consentirgli di lavorare in serenità per commettere il minor nunmero di errori possibile. Sempre la società dovrebbe da subito trovare una valida alternativa a Pestrin. Infine vanno capite le reali condizioni di Nalini e Negro ed anche la posizione di Mendicino passato da titolare inamovibile a calciatore che disputa pochi scampoli di partita. Anomalie da chiarire in tempi rapidi perché il campionato non fa sconti e domenica arriva il lanciatissimo Martina Franca che dopo aver battuto il Lecce a domicilio ieri ha messo sotto un’altra grande, il Foggia. Insomma il tempo è scaduto.

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