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Con Calil affiancato da uno tra Nalini e Negro e con Colombo e Franco, schierati da esterni alti, a spingere sulle corsie laterali, la squadra granata ha fatto meglio sotto il profilo dei risultati. E’ proprio in queste partite che l’attaccante brasiliano ex del Varese ha messo a segno sei delle dieci marcature firmate in tutto con la maglia granata ed ha trascinato la squadra. Nella stessa fase, quando Calil non è riuscito a trovare la via del gol, ci hanno pensato i difensori su puntuali cross degli esterni, com’è accaduto a Matera o ad Aprilia, con la Lupa Roma, a centrare la porta. Dopo la partita con la Juve Stabia invece si è spenta la luce. A Barletta e contro il Messina, in attacco Calil non si è più ritrovato affiancato da Negro o Nalini, entrambi infortunati, ma da Gabionetta. Abbandonato il 3-5-2, nelle prime due trasferte dell’anno, in parte per necessità viste le assenze, la Salernitana si è ritrovata a secco di gol. Col ritorno di Negro e Nalini, entrambi non ancora al top della condizione dopo i rispettivi stop, la formazione granata si è permessa il lusso di alternare tutti gli attaccanti in rosa nel corso della gara: a Cosenza, infatti, Calil inizialmente si è ritrovato ad agire con Nalini e Perrulli, poi con Negro e Gabionetta alle spalle di Mendicino. La Salernitana ha chiuso con quattro punte in campo e nessun gol. A società e tecnico spetta ora riflettere sul cammino della squadra ed analizzare le prestazioni, per interrompere il digiuno dell’attacco.