L’obiettivo è, naturalmente, prevenire i danni, anche considerando la sempre più giovane età, 11-12 anni, in cui i ragazzi si avvicinano alle sigarette: dopo il divieto di fumo nelle scuole e luoghi adiacenti (fermo restando il divieto di vendita in Italia di tabacco ai minori di 18 anni), Lorenzin pensa dunque alle auto, ”essendo ormai acclarati – afferma – i danni da fumo passivo soprattutto tra i giovanissimi”. E non solo: il ministro annuncia anche una ”ulteriore opera di sensibilizzazione contro la pubblicità occulta e cercando di attivare collaborazioni su base volontaria volte ad evitare la diffusione di immagini vincenti, soprattutto tra i giovanissimi, legate al consumo di tabacco e all’abuso di alcol”.
Smentito, invece, il ‘giro di vite’ generalizzato rispetto alle sigarette, con divieti estendibili anche a luoghi pubblici ampi. In realtà, già nel 2013 Lorenzin aveva provato ad introdurre lo stop al fumo in auto in presenza di minori, presentando in Consiglio dei ministri un ddl ad hoc. Il provvedimento, però, venne bloccato perché il governo dichiarò l’intenzione di lasciare il tema al dibattito parlamentare. Il ministro si rivolse allora direttamente ai parlamentari, con una lettera aperta, chiedendo sostegno nella lotta al fumo: ”Se ridiamo la parola ai nostri figli, se li sentiremo dire in auto ‘papà non si passa col rosso’, ‘papà non si dicono parolacce’, ‘papà il fumo mi fa male’, allora a qualcosa forse saremo serviti. E’ per questo – scriveva – che vi chiedo sostegno, dentro e fuori il Parlamento, per fare un piccolo passo avanti di civiltà”.
Oggi, a dieci anni dalla ‘Legge Sirchia’ che ha vietato il fumo nei luoghi pubblici, Lorenzin dunque riapre un capitolo che sembrava accantonato e rilancia il principio dello stop alle ‘bionde’ in auto, ottenendo il plauso del Codacons. Una necessità, secondo il ministro, che si basa su fatti concreti: la metà dei bambini, secondo dati Istat, è esposta al fumo passivo già al secondo anno di vita ed il 38% dei piccoli ha un genitore che fuma in casa.
Quanto ai danni da fumo, sono ormai noti: asma, bronchite, infarto, tumori sono solo alcune delle conseguenze correlate al fumo di sigaretta certificate dall’Organizzazione mondiale della Sanità. Quanto basta per far dire al ministro che la lotta contro il fumo ”è una priorità dell’Italia e dell’Europa” perchè proprio il fumo ”e’ ancora oggi la prima causa di morte, e solo in Italia muoiono per patologie fumo-correlate circa 70.000 persone l’anno”. Da qui le misure mirate annunciate da Lorenzin, a partire da campagne di prevenzione contro il tabagismo rivolte soprattutto ai giovani, che sono, ricorda, ”la categoria più a rischio”.
“Ci auguriamo – commenta il dottor Aniello Baselice, presidente dell’Associazione Nazionale Club Alcologici Territoriali (AICAT) – che queste iniziative di prevenzione annunciate dal Ministero marchino una differenza significativa in termini di efficacia rispetto ad altre precedenti analoghe operazioni.”
Il presidente dell’Aicat, associazione no profit che conta oltre 2000 Club distribuiti su tutto il territorio nazionale, tiene a sottolineare la necessità, prima di qualsiasi altra iniziativa, di “un nuovo Piano nazionale Alcol e Salute che sia capace di dare supporto politico alle nuove evidenze scientifiche che denunciano, al pari del Tabacco, i rischi correlati anche a un livello minimo di consumo di alcol.”
A tal proposito, Baselice invita il Ministro a promuovere, parallelamente all’attivazione delle campagne preventive, una comunicazione più chiara ed efficace sull’alcol.
“Una sensibilizzazione sugli stili di vita sani – spiega il presidente dell’Aicat – non può prescindere dal coraggio di dire la verità scientifica, dalla coerenza e dall’imparzialità nel denunciare i rischi per la salute legati alla natura tossica e cancerogena dell’alcol, così come accade con il tabacco, e dall’educazione alla responsabilità nei comportamenti da parte degli adulti e dalla pratica della legalità, vedi l’applicazione della legge sul divieto di vendita e somministrazione di bevande alcoliche ai minori di anni 18.”