“Il rischio aumenta per la difficoltà di definire a livello europeo una normativa omogenea e di dare forza ad un livello sovranazionale”. Intanto i controlli in tutta nazione sono stati intensificati. È delle scorse ore la notizia che ci siano dieci indagati sospettati di avere legami con la Jihad. Il salernitano, come tutta l’Italia, è terra di frontiera, facilmente raggiungibile e considerata per i flussi migratori. Alfano ha confermato che la procura di Roma stia valutando i profili di responsabilità dei sospettati, sottolineando che i “fatti segnalati non sono connessi alla vicenda di Parigi, sono precedenti”.
Alla riunione di ieri pomeriggio erano presenti il procuratore nazionale Antimafia Franco Roberti, il procuratore generale della Cassazione Gianfranco Ciani e molti capi di procure italiane, oltre a Corrado Lembo. C’è dunque anche Salerno tra i quindici territori inseriti nel piano nazionale antiterrorismo del governo. La provincia di Salerno lo è non tanto per gli obiettivi da attaccare dei terroristi – scrive Il Mattino oggi in edicola –, quanto per la possibilità che quest’area possa essere zona di transito o di sosta per gli integralisti islamici. Anche perchè il porto di Salerno è stato uno dei terminali più importanti per gli sbarchi di immigrati e proprio in provincia ci sono numerosi centri di accoglienza di rifugiati.
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