Le primarie non sono ovviamente all’ordine del giorno della direzione ma se ne parlerà diffusamente nei capannelli che si formano a margine della riunione romana, coinvolgendo anche il vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini che, come il segretario e premier Matteo Renzi, ha ricevuto sul suo tavolo i documenti di renziani, ex popolari, area riformista e lettiani che chiedono di annullare le primarie per mettere in campo il candidato unitario Gennaro Migliore.
L’ex Sel per ora resta ai margini e oggi ha seguito con attenzione la vicenda delle due cooperanti liberate in Siria, celebrando l’evento su twitter. Su Migliore, però, si regista anche un pressing di diversi esponenti del partito perché scenda in campo in prima persona nelle primarie del 1 febbraio. Sulla data, intanto, si è ormai aperto un nuovo dibattito legato alla concomitanza delle votazioni per il Presidente della Repubblica.
I parlamentari e i senatori, tra cui anche il segretario regionale Assunta Tartaglione, saranno infatti a Roma il 1 febbraio e questo sta facendo avanzare l’ipotesi di un nuovo slittamento, sarebbe il terzo, per motivi però meramente tecnici e non politici. Ieri, intanto, in occasione dell’apertura del ”Comitato De Luca per le Primarie”, in piazza Sedile di Portarotese a Salerno, promosso da diversi esponenti dell’amministrazione comunale il segretario provinciale del partito, Nicola Landolfi ha ribadito che “le primarie si faranno.
Abbiamo di fronte un competitore insidioso, ma ancora più insidioso, se non sarà candidato Vincenzo De Luca, lo sarà l’astensionismo”, ha aggiunto Landolfi. Stiamo resistendo – rimarca Landolfi – a continui rinvii e dibattiti. Assistiamo ad una tendenza malata e patologica che ha il Pd di non fare la cosa giusta. Se non si candida De Luca a governare la Campania, chi può farlo?”.