Anche se l’aumento è stato osservato nel potere delle onde delta, relative alle fasi più profonde del sonno che sono essenziali per un buon riposo, inizialmente è stato anche rilevato un aumento dell’attività delle alfa frontali, che denotano i sintomi di disturbi del sonno.Come spiegano nel loro articolo i ricercatori, guidati da Christian Nicholas dell’Università di Melbourne, i loro risultati suggeriscono che l’attività simultanea delle onde delta e alfa deve essere visto come qualcosa di diverso al solo aumentare dell’attività delle delta positive. Questo fenomeno, chiamato negli anni settanta “sonno alfa-delta”, porta a ridurre l’attività di riparazione NREM (non-REM), ossia uno dei periodi per i quali si passa quando si dorme.
Inoltre, questa combinazione di alfa e delta onde è stata osservata nei pazienti con disturbi del sonno che si presentano stanchi ed è stato collegato a mal di testa o muscolari e cattivo umore.Hanno visto anche questi aumenti di alfa delta in persone con permanenza di dolore cronico, di conseguenza, ha detto Nicholas, “se il sonno è disturbato, bere regolarmente alcolici prima di dormire, soprattutto per lunghi periodi di tempo, potrebbe avere effetti negativi sul benessere durante il giorno e sulle funzioni neurocognitive come l’apprendimento e la memoria”. Si tratta, quindi, di ulteriori evidenze scientifiche oggettive, per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, che confermano tutte le teorie sui danni che l’alcol porta all’organismo e quindi al nostro benessere psicofisico.
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