Il proprietario della struttura, partendo dai lavori di rifacimento e messa in sicurezza di una struttura parzialmente crollata, aveva dato avvio ad alcuni lavori che comportavano un sostanziale mutamento qualitativo e quantitativo delle opere preesistenti, per i quali non era sufficiente avvalersi della S.c.i.a. (segnalazione certificata di inizio attività edilizia), ma occorreva passare attraverso il rilascio di ulteriori pareri ed autorizzazioni, da parte della commissione locale per il paesaggio del Comune, della competente Soprintendenza per i Beni Ambientali e Paesaggistici, della Capitaneria di Porto e della Dogana, nonche’ del Genio Civile, dal momento che la struttura ricade all’interno del parco regionale dei Monti Lattari, in una zona riconosciuta ”patrimonio dell’Umanita” dall’Unesco, ed inoltre, si trova nella fascia di 30 metri di rispetto previsti a tutela del demanio marittimo.
Gli accertamenti hanno anche evidenziato che all’interno della struttura erano in corso di realizzazione altri lavori che avrebbero dovuto portare alla realizzazione di alcune suite e di un corridoio di collegamento. L’operazione, svoltasi in collaborazione con il personale dell’ufficio tecnico del Comune di Amalfi, ha rivelato che, attraverso una sostanziale modifica dello stato interno dei locali, nonche’ attraverso lo sbancamento non autorizzato di roccia, si era ottenuto un notevole ampliamento degli spazi utili.
Altri lavori non autorizzati riguardavano un soprastante terrazzo, trasformato da solarium a spazio di ristorazione, con tanto di forno in muratura. Cinque i soggetti denunciati per varie ipotesi di reato: abuso edilizio, falsita’ commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico, abuso in atti d’ufficio, e connesse violazioni in materia paesaggistica. Sussistono inoltre, i presupposti per la contestazione del reato di lottizzazione abusiva.
Fonte ANSA
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