“E’ nostro obbligo dare l’anima per questa tifoseria” era stato il commento alle immagini. Prima della partita col Martina, ha provato a scuotere gli animi, tuonando, sempre su facebook: “è arrivato il momento di riprendere la nostra corsa”. Detto fatto, il brasiliano ha preso per mano la sua Salernitana e l’ha trascinata verso il successo. Nell’intervista concessa a Sky, Calil racconta ancora che qui si sente a casa: «Salerno è una città di mare bellissima e che vive il calcio in modo passionale – ha detto -, da quando sono arrivato in Italia non avevo mai giocato in un posto così». Il brasiliano si apre, dà un voto al suo girone di andata, 8, definendosi sorpreso, perché non si aspettava di avere tale rendimento. Calil parla della sua scelta di giocare in terza serie con la Salernitana e di lasciare la cadetteria, spinto dalla voglia di scendere in campo («ho preferito giocare in Lega Pro, che stare in panchina in B»). L’ex del Crotone si sofferma anche su mister Menichini, con cui proprio in Calabria aveva vissuto la sua migliore stagione: «Lui sa dove posso far bene e in che modo rendo di più; in un certo senso è lui la mia arma in più».
Inoltre Calil racconta della sua amicizia con Kakà con cui ha condiviso tutta la trafila nelle giovanili del San Paolo e della sua esperienza, breve, in A col Siena, con cui ha collezionato due sole presenze. In massima serie Calil vorrebbe tornarci. Il suo sogno è ancora quello. Intanto pensa alla serie B che vuole disputare con la Salernitana. Quella che intende raggiungere a suon di gol. Finora le sue undici reti, spesso decisive, hanno fruttato 18 punti. Calil si dice particolarmente legato al secondo gol segnato nella sfida col Catanzaro, perché aveva consentito di vincere in rimonta ed in extremis una gara difficile e poi perché lì in tribuna c’era tutta la sua famiglia a vederlo all’opera. Il capocannoniere del girone B è ben consapevole che la strada verso la promozione è ancora lunga e di gol decisivi ne serviranno altri. Del resto chi ben comincia…