L’udienza è stata rinviata al prossimo 3 febbraio. L’Avvocato Scarlato ha posto una serie di eccezioni circa la validità della costituzione di alcune parti civili che si sarebbero costituite in ritardo e dunque, a parere del legale dell’imprenditore, non dovrebbero essere ammesse. In una nota il Comitato Salute e Vita ripercorrere la giornata di ieri: Contemporaneamente all’ingresso dello stesso tribunale, come previsto, si è svolto il presidio organizzato dal “Comitato Salute e Vita”. Gli attivisti, che indossavano simbolicamente delle mascherine a sottolineare l’aria malsana che sono costretti a respirare a causa delle emissioni della fonderia, hanno manifestato numerosi con cartelloni i cui messaggi richiamavano le istituzioni e la giustizia alle proprie responsabilità.
L’udienza si è aperta con la richiesta di patteggiamento avanzata dal legale della famiglia Pisano, Avv. Scarlato, il quale alcuni giorni prima aveva concordato con il pm la pena finale per i reati ascritti al suo assistito, sanzione che ora dovrà essere vagliata dal giudice dott. Cantillo. Il legale, avendo visionato le costituzioni di parte civile, depositate alla precedente udienza, si è poi opposto all’ammissione delle stesse sia per ragioni di intempestività che per motivi di merito. Il giudice, Dott. Cantillo, attesi i diversi profili procedurali nonché di merito emersi, si è riservato di valutare caso per caso la validità di tali atti.
Tuttavia la notizia del giorno è che l’Avv. Scarlato si è presentato all’udienza con la procura speciale necessaria per il patteggiamento firmata dal Sig. Luigi Pisano, soluzione che vede d’accordo anche il PM. Il Comitato da un lato esprime soddisfazione per tale risultato, in quanto si tratta di un’ammissione di colpa dei reati ascritti a Pisano che, si ricorda, consistono nell’ ”l’emissione di fumi contenenti polveri di natura cancerogena” oltre che “della mancata osservanza di norme per la sicurezza dei lavoratori”. Tuttavia ciò che colpisce è che, nonostante le gravi responsabilità in termini di reati ambientali, le pene previste sono irrisorie ed in questo caso ammonterebbero ad appena 800 euro. L’udienza si è conclusa con un aggiornamento al prossimo 3 Febbraio, quando il giudice stabilirà quali costituzioni di parte civile accogliere e se accettare il patteggiamento.
800 euro? Meno di uno che non ha l’assicurazione? Ma scherziamo
? Quante persone sono morte per colpa di quei fumi
Sono i comitati degli speculatori che si devono chiudere non le fabbriche.
La fabbrica c’era prima delle case.
E’ la fabbrica che deve essere risarcita.
VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA
Ma smettetela di accanirvi contro chi da lavoro a 300 famiglie in un territorio che non offre nulla!!!