Noi dalla Cisal Terziario lanciamo la nostra richiesta, con l’auspicio che vanga colta come momento di più ampio confronto dei competitors a queste Regionali: Quale idea di sviluppo per la nostra Campania, per i lavoratori e tutti i cittadini?
Non bisogna essere ciechi di fronte agli scenari realizzabili. E Salerno, con il suo porto commerciale che di volta in volta conferma la sua eccellenza, non può più essere vista in antagonismo con Napoli, becero confronti tutto politico e mai orientato al reale sviluppo del territorio, che nel caso specifico meglio non può tradursi come sinergia e coordinazione.
Napoli e Salerno, due porti, due aeroporti, e un gap infinito. Per volontà di supremazia e per l’assenza (per causa politica) di sviluppo infrastrutturale. Si è sempre parlato di aree retroportuali, di servizio cargo del Costa d’Amalfi, ma mai che dall’alto arrivassero piani e programmi che guardassero oltre il confine del proprio orticello. Infrastrutture, trasporti e logistica sono i capisaldi di un’economia che può tornare a ricrescere. E Salerno, Napoli, la Campania hanno tutte le carte in regola se gli attori principali decideranno di recitare la parte da veri protagonisti.
Ma dalla Regione c’è bisogno di chiarezza e concretezza. Cosa si vuole fare? Come si vuole farlo? Quali le prospettive? L’appuntamento elettorale sarà sicuro campo di battaglia di parole, ma ora più che mai servono i fatti. Noi come sindacato, come Cisal Terziario, guardiamo con favore ed interesse ai buoni principi di imprenditoria, che sono quelli che garantiscono lavoro e migliori condizioni di vita per i lavoratori. Senza il buon lavoro non ci possono essere le condizioni per uno sviluppo credibile e serio.
Le istituzioni, con azioni di controllo, programmazione e cooperazione, siano a difesa del lavoro e dei lavoratori, guardando allo sviluppo dei territori, in un’ottica complessiva e mai particolare, andando a svantaggio di alcuni per favorire altri. La Campania, chiunque sarà il protagonista, dia finalmente l’immagine che merita».