Il primo è che, per venti anni, la città di Salerno è stata gestita come una proprietà privata, nell’esclusivo interesse di pochi.
Il secondo è l’inadeguatezza del Pd ad affrontare situazioni scomode come quella della sindaco Vincenzo De Luca, che tra l’altro, domani, in appello, dovrà affrontare anche la seconda condanna: quella relativa alla decadenza.
Dal processo è emersa anche la gestione discrezionale dei soldi pubblici da parte dell’ex commissario di un’opera che è costata quasi nove milioni allo Stato e che, per fortuna, non è mai stata realizzata.
I ventimila euro lordi erogati al suo fido Alberto Di Lorenzo, come project manager dell’inceneritore dove De Luca avrebbe bruciato anche le eco balle “senza dirlo ai cittadini”, sarebbero potuti servire per aggiustare almeno le malridotte fontane a Lungomare oppure a sistemare qualche parco giochi della zona orientale della Città.
Di recente, il sindaco di Salerno ha confermato pubblicamente che, in caso di condanna, si dimetterà. Bene, siamo ansiosi di assistere al suo primo vero gesto di responsabilità.
E ci aspettiamo le scuse che De Luca deve a tutti quei cittadini che per anni ha preso in giro indossando la maschera del buon amministratore e del politico integerrimo senza padroni.”
Lo scrivono in una nota stampa i componenti del M5S di Salerno