Adinolfi viene quindi preso di mira sui social network, e anche su Libero da Filippo Facci che nel suo Appunto, scrive: “Nella cara e vecchia Europa l’aria che tira è anche questa: ma quale islam, non abbiate timore, per tornare al Medioevo bastano certi cattolici”. Adinolfi prova quindi a spiegare le ragioni della sua frase, che non ritratta assolutamente: “Su questa cosa della moglie sottomessa (cioè messa come pietra fondante a sostegno dell’unità familiare, “messa sotto” in questo senso) durante la solita cagnara a La Zanzara anche David Parenzo (uno dei conduttori insieme a Giuseppe Cruciani) si diceva d’accordo con me – scrive su Facebook – Nella tradizione biblica giudaico-cristiana la figura femminile ha questo ruolo decisivo, fondante appunto come la pietra su cui tutto poggia, notoriamente la donna è perno”.
“Comunque – ammette – sapevo che mi avrebbero fatto a pezzi, quindi me la sono cercata, tutta colpa della mia passione per i libri di Costanza Miriano da cui, confesso, ho copiato praticamente tutto. Considerato che lei la volevano arrestare a me è andata pure bene. Ma rifletteteci un po’ prima di dare aria ai denti. E visto che ci siete anche sulle cose che ho detto sul preservativo”. Il preservativo, appunto: “Sono contrario ai preservativi, non li uso e sono contrario. Abbassano il piacere e interrompono il momento”, dice sempre a La Zanzara.
E se i conduttori gli fanno notare che è uno strumento fondamentale nella lotta all’Aids, lui replica sicuro: “No, è solo propaganda. La soluzione è la sessualità responsabile. In Africa muoiono perché non c’è una sessualità responsabile, non perché non usano il condom. I preservativi – prosegue Adinolfi – abbassano il piacere e interrompono il momento. Io non li ho mai usati, anche quando da giovane ero scapestrato. Lo trovo uno strumento scomodo, non ne capisco il valore. Le malattia? Ma non esiste questa storia, le prendi in tante maniere, il problema non lo risolvi con il preservativo.
Fonte huffingtonpost