Sabato 24 gennaio alle ore 10:30 presso la sala Truffaut della Cittadella del Cinema, gli alunni delle scuole medie e superiori assisteranno allo spettacolo teatrale. Al termine seguiranno un incontro dibattito con gli attori e il regista, per discutere dei vari aspetti della Shoah. Un momento che porterà i giovani a confrontarsi sulle varie problematiche e aspetti sociali attuali, quali, la diversità, il razzismo e lo sfruttamento.
Il campo di Dora, ad 80 KM da Weimar, fu creato per alimentare di manodopera una gigantesca fabbrica sotterranea di missili balistici. Le condizioni igieniche di questo lager erano molto precarie. Ogni baracca ospitava più di trecento persone ed il riprodursi di malattie era un problema quotidiano. Il lavoro nella fabbrica sotterranea aveva un durata di dodici ore giornaliere, a stretto contatto con Kapò che frequentemente punivano i deportati con venticinque frustate sul sedere. Il campo fu liberato dalle forze sovietiche. Quello di Dora è l’unico campo di sterminio che è stato tenuto segreto per oltre 50 anni. La prima volta che si è parlato di Dora è stato attorno al 1963, quando la Germania aveva stanziato un indennizzo per i deportati politici dei Kz. Il Dora non era compreso nelle liste degli aventi diritto. Solo successivamente, grazie all’interessamento di autorità ed alle documentazioni ufficiali del campo, la Croce Rossa internazionale di Ginevra e quella di Arolsen, hanno riconosciuto il campo di Dora come campo di sterminio.
Sul palco: Simona Fredella, Alessandro Tedesco, Cristina Mazzaccaro, Gina Ferri, regia di Antonello De Rosa. Atto unico in 60 minuti.